Gli studenti italiani tornano in piazza, in ben 40 città, per manifestare contro l’alternanza scuola-lavoro. Proteste che, come noto, sono seguite alla tragica morte di Giuseppe Lenoci, scomparso in un incidente stradale durante uno stage, e dopo quella di Lorenzo Parelli, lo studente 18enne friulano morto sul lavoro nell’ultimo giorno del tirocinio in azienda.

Manifestazioni che hanno messo in stato di allerta il Viminale. Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, già nel mirino per la reazione della polizia alle prime manifestazioni organizzate dopo la morte di Lorenzo Parelli, ha inviato una direttiva ai prefetti per garantire da un lato il regolare svolgimento pacifico delle manifestazioni, e dall’altro per evitare eventuali infiltrazioni di frange violente.

“È necessario, in considerazione della delicatezza delle tematiche sollevate dal mondo studentesco e dall’esigenza che ad esse corrisponde una sensibile capacità di ascolto e mediazione”, si legge infatti nella direttiva del Viminale inviata ai prefetti italiani.

A Napoli nel mirino il PD

Nel capoluogo campano nel mirino degli studenti e degli attivisti è finito il Partito Democratico. Tre studenti si sono versati addosso della vernice rossa davanti la sede regionale dei Dem in via Santa Brigida a Napoli, con striscioni su cui scritto “C’at accise” (‘Ci avete ucciso’, ndr) e “Le vostre mani sono sporche del nostro sangue”.

La protesta è stata organizzata da ‘Studenti autorganizzati campani’ e ‘Potere al Popolo ex opg’, che dopo il flash mob si sono mossi in corteo per le strade di Napoli.

“Riteniamo il Pd responsabile, come riteniamo responsabili tutti i partiti che sono stati al governo negli ultimi anni, della morte di Lorenzo e Giuseppe così come della morte di tutti i lavoratori e le lavoratrici che, ogni giorno, sui posti di lavoro, perdono la vita. Pretendiamo l’abolizione immediata dell’Alternanza Scuola-Lavoro. Vogliamo studiare, divertirci, socializzare, imparare. Pretendiamo la sicurezza sul lavoro. È inammissibile che ogni anno più di mille persone debbano perdere la propria vita semplicemente lavorando. Non possiamo più accettare tutto questo. Ci avete letteralmente ucciso”, spiegano gli organizzatori.

Il corteo a Milano

Il corteo milanese si apre invece con lo striscione “Non si può morire di scuola”, in ricordo di Giuseppe e Lorenzo. Gli studenti si sono dati appuntamento in piazza Cairoli per poi partire in corteo “contro questo modello di scuola ” come si legge su un altro striscione. Il corteo passerà per il centro di Milano per chiudersi in piazza Fontana.

Tensione a Torino

Alta tensione, ancora una volta, a Torino. Studenti e forze dell’ordine si sono scontrati nei pressi della sede di Confindustria, dove alcuni giovani hanno forzato il cancello di ingresso e hanno tentato di entrare negli uffici dell’associazione, venendo respinti anche con manganellate.

Negli scontri sette esponenti delle forze dell’ordine (sei carabinieri e un poliziotto) sono rimasti feriti-

Avatar photo

Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia