Si chiamava Salvatore Mongiardo, era di Catanzaro ma viveva a Tor Bella Monaca. Stava lavorando in cima ad una cella frigorifera alta cinque metri senza misure di sicurezza. Era dipendente per conto di una nota ditta di impianti di surgelamento in subappalto, come hanno poi scoperto i carabinieri, all’interno di un capannone industriale di una società tipografica di Pomezia.

Era intento a stendere alcuni cavi elettrici proprio nella parte superiore del maxi contenitore vel tardo pomeriggio di venerdì, quando ha perso l’equilibrio per cause in corso di accertamento ed è precipitato nel piazzale morendo sul colpo.

In appena una ventina di giorni nel nuovo anno si sono registrati già quattro incidenti mortali sul lavoro solo a Roma, altri due ce ne sono stati nel Lazio. Una strage annunciata, visto come si era concluso il 2021 con altre tragedie sul lavoro, soprattutto nei cantieri edili.

Sul caso indagano ora i carabinieri della compagnia di Pomezia accorsi alle 14 circa di due giorni fa insieme con il 118 e gli ispettori della Asl Roma 6, insieme a quelli della Spresal, incaricati di verificare il rispetto delle misure di sicurezza nel deposito che si trova in via di Santa Procula, alle porte della cittadina fra Roma e Anzio, che ospita un importante centro industriale.

Per il 64enne è stata disposta l’autopsia dalla quale potrebbero emergere ulteriori elementi per chiarire cosa sia accaduto. Intanto sono stati interrogati i responsabili della ditta per la quale la vittima lavorava da anni, insieme con quelli della società di Santa Procula, per capire la dinamica. Sentiti anche i colleghi di lavoro, fra i primi a soccorrere Mongiardo.

Redazione