Si è consumato al carcere di Fuorni, Salerno, il primo suicidio in carcere del 2022. Era un giovane uomo di 28 anni, si chiamav Ahmeti. A dare la notizia il Garante dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello. “Ahmeti si è suicidato stanotte nel carcere di Salerno – si legge nella nota diffusa dal Garante – Aveva compiuto 28 anni recentemente. Il suo fine pena era a settembre del 2023”. L’emergenza dei suicidi nelle carceri continua, una strage silenziosa.

Il 28enne era ristretto nel reparto prima sezione, al secondo piano dell’Istituto di Pena. Regolarmente parlava con il padre, tramite videochiamata. “Ogni crisi è una scommessa, ma questa al tempo del Covid – ha aggiunto Ciambriello – non è stata colta dalla politica per avviare un processo di necessarie innovazioni, in termini di gestione, organizzazione ed inclusione sociale negli Istituti Penitenziari. La Pandemia ha riportato alla luce non solo problematicità cronicizzate del pianeta carcere, ma soprattutto ha delineato nuove forme di incertezza, in termini di normative e in termini di diritti acquisiti dalle persone ristrette”.

Secondo quanto fatto sapere dal Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il detenuto di origini albanesi si sarebbe impiccato nella notte. Il corpo sarebbe stato rinvenuto dal personale di Polizia durante un giro di controllo, impiccato alle inferriate della finestra della cella. Inutili i tentativi di soccorso. Il detenuto era solo nella cella dov’era ristretto per reati comuni.

Il 2020 era passato alla storia come l’anno in cui si erano consumati 61 suicidi in carcere: mai così tanti da vent’anni come riportava nel suo report l’Associazione Antigone. Secondo il conto aggiornato da ristretti.it, delle 132 morti in carcere del 2021, 54 sono stati suicidi. Se il numero dovesse essere confermato dalle stime che nei prossimi mesi saranno precisate e accertate con maggiore chiarezza e completezza si tratterebbe di quasi il 41% delle morti. Una strage. La considerazione di Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Si consideri che negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 23mila tentati suicidi ed impedito che quasi 175mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”.

Il Garante Ciambriello sulla situazione nel quale si è consumata la tragedia la scorsa notte: “Un reparto dove lo scorso anno il 7 marzo iniziarono le proteste nelle carceri italiane dopo che erano state sospese visite, permessi, lavoro e relazioni con il mondo del volontariato. Abbiamo bisogno di interventi rapidi sul sistema carcere per ridurre ansia e solitudine, di migliorare i temi dalla salute, incrementare le misure alternative al carcere. Non si può continuare a morire di carcere ed in carcere”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.