Un ragazzo di 16 anni, Giuseppe Lenoci, è morto in seguito a un incidente stradale mentre stava svolgendo lo stage nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Il giovane, originario di Monte Urano (Fermo), era seduto al posto del passeggero su un furgoncino di una ditta di termo-idraulica quando, per cause in corso di accertamento, è finito fuori strada schiantandosi contro un albero, quasi tagliato in due. L’incidente è avvenuto a Serra de’ Conti, piccolo comune in provincia di Ancona, nelle Marche.

Giuseppe è morto sul colpo mentre il conducente del furgone, un operaio di 37 anni, è stato sbalzato fuori dall’abitacolo dopo il violento impatto ed è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Torrette di Ancona. I vigili del fuoco, che hanno estratto il corpo senza vita del ragazzo dalle lamiere, sono intervenuti insieme ai carabinieri e al 118.  Un tragico incidente avvenuto a poche settimane di distanza da quello di Lorenzo Parelli, il 18enne deceduto in fabbrica a Lanuzacco, in provincia di Udine, nell’ultimo giorno di stage.

Giuseppe era iscritto al corso triennale presso il centro di formazione professionale ‘Artigianelli’ di Fermo e stava svolgendo uno stage, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro proprio in termodinamica. Una “tragedia indescrivibile” e “un dramma che distrugge una famiglia” ha sottolineato Moira Canigola, sindaco del comune della provincia di Fermo.

Il ministro Bianchi abbandona convegno: “Vicino alla famiglia, più sicurezza in formazione”

Mi scuso se sono uscito prima e mi scuso se uscirò tra poco, un ragazzo che stava facendo un corso di formazione professionale è rimasto ucciso in un incidente stradale, devo ovviamente andare…”. Sono le parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel corso della presentazione del libro “Nascere non basta. Bambini invisibili, tratta dei minori e stato civile in Africa”, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio nella sede di San Gallicano a Trastevere.

“Esprimo il mio più profondo dolore e vicinanza alla famiglia” ha poi commentato Bianchi.”La sicurezza sul lavoro deve essere sempre garantita, a maggior ragione quando sono coinvolti dei ragazzi in formazione. Su questo abbiamo già avviato un confronto con il Ministro del Lavoro Orlando e messo a ragionare i nostri tecnici. Credo sia urgente ritrovarci anche insieme alle Regioni per un percorso che porti a una maggiore sicurezza in tutti i percorsi di formazione dove sono previsti contatti dei nostri giovani con il mondo del lavoro”.

”Una morte che si aggiunge a una lunga lista di morti sul lavoro e all’interno delle scuole, morti causati da un sistema malato, volto solamente al profitto. Esprimiamo solidarietà e vicinanza alla famiglia, i compagni di scuola e gli amici del ragazzo”. E’ quanto dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione Degli Studenti. ”Vogliamo sicurezza dentro e fuori le scuole – continuano gli studenti – vogliamo che l’alternanza scuola-lavoro e gli stage vadano aboliti a favore dell’istruzione integrata che metta in critica il sistema produttivo attuale per costruire dai luoghi della formazione un modello diverso di società”. ”A poche settimane dalla morte di Lorenzo Parelli, durante l’Alternanza Scuola Lavoro, ci troviamo di fronte ad un’altra morte in un luogo di lavoro, dove uno studente non dovrebbe stare. Ci chiediamo quanti altri studenti e giovani debbano morire prima l’idea di un sistema unicamente volto al profitto e allo sfruttamento, cambi, una volta per tutte” conclude Redolfi.

“Stop a stage di serie B”

Dura anche la presa di posizione dell’Unione Sindacale di Base: “I Corsi di formazione professionale hanno ucciso per la seconda volta in meno di un mese. Dopo Lorenzo Parelli, il diciottenne morto in un capannone alle porte di Udine il 21 gennaio, oggi è stato il turno di un sedicenne di Monte Urano, Giuseppe Lenoci, straziato tra le lamiere di un furgone a Serra de’ Conti, in provincia di Ancona. Giuseppe stava svolgendo un tirocinio in una ditta di termoidraulica ed era a bordo, come passeggero, del mezzo uscito di strada e schiantatosi contro un albero. Inutili i soccorsi. Come inutili sono state le chiacchiere che a valanga hanno seguito la morte di Lorenzo, comprese le tardive esternazioni del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi sul superamento dell’alternanza scuola lavoro e dei modelli collegati”.

“Usb – prosegue la nota – torna a chiedere la fine dell’alternanza scuola lavoro, della scuola azienda, e la revisione totale dei modelli della formazione professionale, questa specie di serie B dell’ingresso nel mondo del lavoro riservata ai ragazzi che alle medie ricevono il bollino “scarso”, il 6 o giù di lì, e per questo vengono gettati nel calderone del lavoro non qualificato. Un calderone in cui sguazzano le aziende che piegano la formazione alle loro esigenze, con tutto quel che ne consegue per la sicurezza e la salute dei giovani. Usb torna a chiedere il blocco dei protocolli con le aziende private e la ridiscussione del tema del futuro lavorativo dei giovani. Chiede anche all’ineffabile ministro Bianchi che fine abbia fatto la promessa riforma degli istituti professionali, in cui la componente culturale e quella laboratoriale interna alla scuola è stata impoverita per dare sempre più spazio alla formazione in azienda. Usb supporta e aderisce alle iniziative di protesta annunciate da Osa, Organizzazione Studentesca d’Alternativa. Non e’ piu’ tollerabile che la salute e l’incolumità dei ragazzi siano trattate con la stessa noncuranza con la quale ogni giorno in Italia si procede alla sanguinosa registrazione contabile dei morti di lavoro”.

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