Un tremendo incidente ha spezzato le loro vite. Sara Rizzotto e Jessica Fragasso, cugine di 26 e 20 anni, sono morte domenica sull’autostrada A28 nel comune di Azzano Decimo (PN) , travolte dal suv guidato da un cittadino di origine bulgara, probabilmente in stato di alterazione a causa del consumo di alcolici.

L’uomo, 61 anni, era alla guida nonostante avesse già riportato tre condanne definitive, di cui una per guida in stato di ebbrezza. Lo ha reso noto il Procuratore di Pordenone, Raffaele Tito, precisando che, in caso di condanna, “non potrà in nessun caso beneficiare della sospensione condizionale della pena“.

Un retroscena che aggiunge rabbia al dolore per le due vittime, mentre restano gravi le condizioni della bimba più piccola di Sara di appena quattro mesi, rimasta ferita nell’impatto insieme alla sorellina di due anni e mezzo, che invece avrebbe dato segni di miglioramento.

L’arresto ‘in flagranza di reato’

L’uomo che ha causato l’incidente risiede in Friuli da molti anni e gestisce un’avviata impresa di trasporti internazionali con una flotta di mezzi pesanti. Stando a quanto riportato dall’ANSA, quando l’imprenditore è stato informato dalla Polizia stradale che nell’incidente erano morte due donne, è rimasto fortemente scioccato e non riusciva a darsi pace per quanto accaduto.

La Procura ha spiegato che la causa dell’incidente, secondo i rilievi dellaPolizia stradale è da attribuire all’eccessiva velocità del suv, che non ha rispettato le distanze di sicurezza: per cui stamattina è stata richiesta al GIP l’applicazione della misura cautelare in carcere “contestando il delitto di omicidio stradale, con le aggravanti di essersi dato alla fuga, di avere cagionato la morte di più persone e di avere commesso il fatto in stato di ebbrezza alcolica”. Oltre, ovviamente, a non aver prestato soccorso.

Il Procuratore Tito ha inoltre sottolineato che “ricorre la cosiddetta ‘quasi flagranza’ quando l’arresto è operato dalla Polizia giudiziaria sulla base della immediata e autonoma percezione delle tracce del reato e del loro collegamento inequivocabile con l’indiziato.” Quindi, siccome in questo caso la Polizia è arrivata sul posto pochi minuti dopo i fatti e, senza intervalli temporali, ha condotto gli accertamenti che hanno portato, sempre senza soluzione di continuità, “all’identificazione dell’autore del reato ed alla sua apprensione presso l’abitazione, è stata richiesta la convalida dell’arresto obbligatorio in flagranza di reato”

La perizia

Venerdì 4 febbraio ci sarà uno dei passaggi chiave dell’inchiesta per omicidio stradale plurimo nei confronti dell’imprenditore 61enne. Si tratta dell’accertamento medico legale su quando l’uomo ha assunto alcolici. La dottoressa Michela Frustaci avrà il compito di redigere la perizia per indicare se l’indagato avesse bevuto in maniera eccessiva – il tasso alcolico quando è stato fermato, due ore dopo l’incidente, era infatti tre volte il limite consentito – prima del tragico impatto oppure dopo essere rientrato nella propria abitazione, per stordirsi dopo aver provocato l’incidente.

Per domani è stata invece fissata l’udienza di convalida dell’arresto che si svolgerà da remoto dal carcere di Udine, dove l’uomo è  rinchiuso già da domenica sera. L’autopsia sui corpi delle vittime verrà eseguita martedì 8 febbraio: solo al termine dell’esame verrà concesso il nullaosta per la sepoltura.

I dettagli sull’incidente

I genitori di Jessica Fragasso viaggiavano davanti, su una Fiat 500, e hanno assistito al tremendo impatto dallo specchietto retrovisore. Il suv ha colpito anche loro prima di ribaltarsi decine di metri più avanti.

La Panda su cui si trovavano le due ragazze e le bambine, tamponata violentemente, si è rovesciata più volte, finendo la corsa sul fianco del lato guida. Per Sara e Jessica, sedute davanti, non c’è stato nulla da fare: sono decedute sul colpo. La neonata e la bimba, assicurate all’ovetto e all’apposito seggiolino sul lato opposto, sono state estratte dai Vigili del Fuoco. Quando il papà di Jessica si è reso conto della morte della figlia, è stato colto da malore e trasportato in ambulanza all’ospedale di San Vito al Tagliamento. 

Una tragedia che ha lasciato attonite intere comunità, mentre si moltiplicano i messaggi di cordoglio per le due giovanissime vittime.

Mariangela Celiberti

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