Nel corso del processo per direttissima, in tribunale a Roma, che vede imputato Ludwig Koons, 30enne figlio della nota ex pornostar Ilona Staller – in arte Cicciolina – è emerso che Koons è stato arrestato perché in possesso di taser dopo la denuncia effettuata dalla stessa madre. Stando alla deposizione in aula delle forze dell’ordine, “il figlio era solito estorcere denaro alla madre per comprare droga“. Continue richieste di soldi a volte con l’uso della violenza come nell’ultimo episodio nel quale avrebbe utilizzato un teaser. Nel corso del processo è emerso che Koons avrebbe già una denuncia per lo stesso reato e si troverebbe già in libertà vigilata.

Dopo l’ultimo episodio di violenza, Ilona Staller si è presentata dalle forze dell’ordine per denunciare il figlio alla polizia, fermato dagli agenti all’interno di un bar sotto casa, in zona Cassia a Roma. Dalla successiva perquisizione effettuata nella sua camera da letto è stato trovato il teaser. “E’ un regalo che ho ricevuto e non l’ho mai utilizzato, tantomeno su mia madre” la giustificazione di Koons. I poliziotti hanno anche perquisito la parte d’abitazione della madre (i due appartamenti sono collegati da una scala) trovando un tirapugni che il figlio ha dichiarato essere della madre. Il taser è funzionante così come verificato la polizia.

Nella sua deposizione, Koons, nato a New York nel 1992 con cittadinanza italiana, americana e inglese, ha spiegato: “Mia madre mi ha già denunciato e ho avuto un altro processo da minorenne nel 2010 e sono stato già condannato. Rispondendo alle domande del giudice, Koons ha dichiarato: “Attualmente la mia fonte di reddito è mio padre che mi manda 2.500 euro al mese, poi nelle mie disponibilità ci sono anche 3mila euro provenienti dalla mia società srl che produce statue. Non è assolutamente vero che ho minacciato mia madre con il teaser. Ero al bar – precisa – e lei era fuori a fare la spesa. Il teaser era in casa e io non l’ho usato. Il teaser è il regalo di un amico. Io non sapevo che la detenzione del teaser fosse illegale”.

Nel corso dell’udienza la pm ha chiesto la custodia cautelare in carcere. Dopo una lunga decisione in camera di consiglio, è arrivata la sentenza: niente custodia cautelare in carcere ma divieto di dimora a Roma, ovvero divieto di soggiornare insieme alla madre nella casa nella quale vive e obbligo di presentarsi al SerT per seguire una terapia a causa della sua dipendenza cronica da stupefacenti” Questa la decisione del giudice del Tribunale. “Grazie davvero signor giudice, mi farò curare” commenta Koons.  Scelto inoltre il rito alternativo con rinvio per far fare la perizia sul teaser.

 

 

 

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