La storia da Leopoli
Victoria e Valeria, le gemelline nate in un bunker in Ucraina: “4.300 parti dall’invasione”
Victoria e Valeria pesavano 800 e 1.200 grammi quando, premature, sono nate. A Leopoli, nella città attraversata da migliaia, milioni (sono circa tre milioni i rifugiati usciti dal Paese), di ucraini in fuga. La madre Irina è fuggita da Kiev ed è arrivata a Leopoli il primo marzo. Appena arrivata ha partorito. Prima aveva aspettato ore in mezzo alla calca alla stazione, sempre in piedi. La sua storia è stata raccontata da Marta Serafini, inviata del Corriere della Sera.
Il compagno di Irina è rimasto a Kiev a combattere. La donna ha 31 anni, le figlie sono gemelle eterozigote. Sono in salvo, fuori pericolo per il momento. Victoria è ancora in incubatrice. “Quando Irina è arrivata era ovviamente sotto stress e molto agitata, dopo poco è entrata in travaglio. Abbiamo cercato di stabilizzare lei e le bambine, ovviamente si è dovuto procedere al parto cesareo e tutto è andato per il meglio”, hanno raccontato le infermiere.
La storia, a lieto fine per il momento, di questa famiglia è una delle tante di maternità e paura in arrivo in questi giorni dall’Ucraina. Per l’Unicef sono stati almeno 4.300 i parti da quando la Russia ha lanciato l’invasione. Oltre 80mila invece le donne incinte. Interi reparti di maternità sono stati trasferiti nei sotterranei degli ospedali, utilizzati come rifugi, ripari da missili e bombe. Un ospedale pediatrico è stato bombardato a Mariupol, oggetto della propaganda russa che ha parlato prima del Battaglione Azov e poi di un attacco praticamente inventato.
Al centro di cura prenatale di Leopoli appena suonano le sirene si va nei rifugi. Sottoterra il reparto è stato attrezzato per quanto possibile. La guerra non risparmia insomma i più piccoli. Secondo le stime dell’Unicef quasi uno al secondo diventa rifugiato. Circa un milione e 400mila sono fuggiti dal Paese dall’inizio dell’invasione, quasi la metà dei rifugiati in totale. Secondo il procuratore generale Iryna Venediktova dall’inizio dell’invasione sono morti almeno 103 bambini mentre le forze russe avrebbero preso di mira nei loro attacchi oltre 400 scuole, 59 di queste distrutte totalmente.
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