Il sindaco di Mariupol ha affermato che non perdoneranno mai il bombardamento del Teatro Drammatico: “Oggi c’è stata una terribile tragedia per la nostra Mariupol, di cui non è rimasto praticamente nulla. Il Teatro Drammatico, dove si nascondevano le persone, è stato distrutto da un bombardamento. Un luogo dove hanno trovato rifugio più di mille persone. Questa è una terribile tragedia, non lo perdoneremo mai. Ma non ci arrenderemo”. Vadym Boychenko commenta così, in un video sul canale Telegram del consiglio comunale. Per le autorità locali i russi erano a conoscenza del fatto che nel teatro c’erano civili, soprattutto donne e bambini. E a confermarlo sembrano le immagini scattate dai satelliti Maxar Technologies: sul cortile del teatro si vedono le scritte – due, avanti e indietro – dipinte in alfabeto cirillico che recitano “bambini”.

L’edificio è stato bombardato ieri pomeriggio. Si trova nel cuore di Mariupol, la città da settimane al centro di un assedio senza scampo da parte delle forze russe. La conquista del centro di circa 500mila abitanti (prima della guerra, dei morti e delle evacuazioni) permetterebbe alla Russia di collegare il territorio della penisola della Crimea annesso da Mosca nel 2014 e quelli delle regioni del Donbass dove nello stesso anno separatisti filo-russi hanno auto-proclamato due Repubbliche autonome – in otto anni di guerra circa 14mila morti. Mariupol è la città-martire del conflitto, rappresenta uno snodo cruciale nella guerra. La gente ha usato la neve per bere, per scaldarsi i resti delle macerie in legno. Un “assedio medievale”, come l’avevano definito le autorità locali.

 

Le stesse avevano affermato già ieri che le forze russe hanno “intenzionalmente e cinicamente distrutto il teatro nel cuore di Mariupol. L’aereo ha lanciato una bomba su un edificio dove centinaia di pacifici residenti di Mariupol si stavano nascondendo”, ha spiegato in una nota il Consiglio comunale. “Si sa che dopo la bomba, la parte centrale del teatro Drama era distrutta e l’ingresso al rifugio anti-bombe nel palazzo era distrutto. È impossibile trovare parole che possano descrivere il livello di crudeltà e cinismo con cui gli occupanti russi stanno distruggendo la popolazione civile della città ucraina dal mare. Donne, bambini e anziani restano nel mirino del nemico. Sono persone del tutto disarmate e pacifiche”. Si parlava ieri di mille persone, morti e feriti, della difficoltà di scavare tra le macerie per portare soccorsi a causa dei continui attacchi.

Il Cremlino ha parlato di nuovo del Battaglione Azov, la brigata neonazista che dopo aver combattuto in Donbass contro i separatisti è entrata a far parte della Guardia Nazionale. Il pretesto per la “denazificazione” propagandata da Vladimir Putin. Ebbene, come con il caso dell’ospedale bombardato, anche dietro l’attacco al teatro, secondo il ministero della Difesa di Mosca, c’è la famigerata brigata. “Il 16 marzo l’aviazione russa non ha colpito nessun obiettivo dentro il perimetro della città”, si legge in una nota del ministero citata dalla Tass. “Secondo dati certi del ministero i militanti del battaglione nazionalista ucraino ‘Azov’ hanno messo in atto un’altra provocazione, facendo saltare in aria il teatro che avevano minato in precedenza. Recentemente gli abitanti di Mariupol in fuga hanno rivelato che nel teatro gli estremisti di Azov avrebbero preso in ostaggio i civili utilizzando i piani superiori come postazioni di fuoco. In questo contesto, visto il pericolo per i civili, il teatro nel centro della città non è mai stato considerato un obiettivo da colpire”.

Secondo le autorità cittadine il Teatro è stato distrutto da una bomba sganciata dall’esercito russo. “Finché non ne sapremo di più, non possiamo escludere la possibilità di un obiettivo militare ucraino nell’area del teatro, ma sappiamo che il teatro ospitava almeno 500 civili“, ha dichiarato invece Belkis Wille, referente di Human Rights Watch. “Ci sono serie preoccupazioni su quale fosse l’obiettivo in una città sotto assedio da giorni e in cui telecomunicazioni, elettricità, acqua e riscaldamento sono stati quasi completamente interrotti”. Il Presidente ucraino Zelensky ha paragonato la situazione di Mariupol all’assedio di Leningrado dei nazisti ai danni dei russi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Avatar photo

Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.