Supporto a 756 vittime di incidenti stradali per un totale di oltre 2mila sedute psicologiche erogate. Oltre 2200 chiamate gestite dall’avvio del progetto attraverso il numero verde apposito. Oltre 120 psicologi pienamente operativi e distribuiti su tutto il territorio nazionale. Sono questi i numeri di Ania Cares, il primo servizio di assistenza psicologica per le vittime di incidenti stradali e per i loro familiari, finanziato dalle compagnie assicurative italiane, attraverso la Fondazione Ania.

Il servizio è totalmente gratuito e vi si può accedere chiamando il numero verde 800893510 operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, oppure attraverso il sito www.aniacares.it (on line da fine settembre). Creato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma e la Polizia di Stato, Ania Cares vuole sostenere, attraverso uno specifico protocollo, le vittime che hanno subito gravi traumi o i familiari di quelle persone morte in un incidente stradale. Il 58,33% circa delle vittime supportate finora sono indirette, cioè familiari di una persona deceduta o gravemente ferita. Il 41,76% degli assistiti sono vittime dirette di un sinistro stradale.

Ania Cares parte nel 2017 quando la Fondazione Ania avvia la fase sperimentale con la creazione di un comitato scientifico guidato da Anna Maria Giannini, responsabile del Laboratorio di Psicologia Sperimentale applicata del dipartimento di Psicologia, dell’Università La Sapienza di Roma. Tra i membri del Comitato alcuni tra i principali esperti mondiali in psicologia del trauma. Tra questi Roger Solomon, consulente del Senato Usa ed esperto che ha assistito le vittime dell’Uragano Katrina e dell’11 settembre, e Richard Mollica, docente di psichiatria alla Harvard Medical School tra i massimi studiosi della sindrome postraumatica da stress, nonché direttore dello Harvard Program in Refugee Trauma del Massachussets General Hospital, uno dei primi centri dedicati alle vittime di torture e violenze di massa negli Stati Uniti. Grazie al loro supporto è stato elaborato un protocollo di intervento innovativo per l’Italia, che mette a disposizione di chi ne ha bisogno un aiuto qualificato e totalmente gratuito per affrontare e superare le conseguenze psicologiche per danni fisici permanenti o per la perdita di una persona cara provocate da un incidente stradale.

Il protocollo prevedeva un ciclo complessivo fino a un massimo di 8 sedute di pronto soccorso psicologico. Sono stati così selezionati e formati i primi 100 psicologi per l’assistenza alle vittime della strada e ai loro familiari. La fase sperimentale del progetto ha coinvolto quattro città italiane: Milano, Firenze, Roma e Campobasso. In queste città è stata creata una rete con alcuni degli ospedali più importanti operativi sul territorio: il Niguarda a Milano, il Carreggi a Firenze, il Gemelli e il Sant’Andrea a Roma e il Carreggi di Campobasso. Chiusa con successo la fase sperimentale, il servizio sarà progressivamente esteso al livello nazionale. Il primo passaggio ha visto il coinvolgimento della Sicilia, regione nella quale Ania Cares è stato attivato poco prima dell’estate del 2020, e della Campania, dove il servizio è stato attivato nella primavera del 2021.

La copertura dell’intero territorio nazionale sarà via via garantita da un servizio di Help Line che, via internet, consente di accedere al supporto psicologico tramite un sistema di video consulto. A partire da settembre del 2022 il servizio è accessibile da tutto il territorio nazionale attraverso il sito internet www.aniacares.it. Il portale costituisce un servizio aggiuntivo e un modo alternativo per contattare gli psicologi, rispetto al numero verde che resta sempre operativo e accessibile 24 ore su 24. Sempre nell’ambito di Ania Cares va segnalato, infine, “un passo in avanti”, il progetto dedicato alla riabilitazione motoria. Il progetto, che riguarda la sola area di Roma, è riservato a chi ha subito lesioni al midollo spinale a seguito dell’incidente stradale e prevede l’utilizzo di un esoscheletro robotico grazie al quale è possibile trascorrere alcune ore della giornata in posizione verticale e muoversi.

La Fondazione Ania ha messo a disposizione tre esoscheletri robotici per sviluppare un percorso riabilitativo triennale rivolto a un campione di circa 105 persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni, vittime che hanno sofferto la paralisi degli arti inferiori. Fino ad oggi sono state effettuate 472 visite di idoneità e selezionati 105 pazienti, di cui 47 hanno svolto un’attività continuativa effettuando oltre 5.800 sessioni di allenamento svolte in strutture universitarie e ospedaliere, appositamente attrezzate per la riabilitazione.

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