Dopo quasi due anni di governo Meloni, oggi per chi ha una solida cultura garantista si vede una flebile luce in fondo al tunnel. L’abolizione dell’abuso d’ufficio dal nostro Codice penale risponde a una richiesta che per molti anni gli amministratori, di tutti gli schieramenti politici, hanno rivolto al Parlamento. Non sono, però, tra quelli che ritiene questo passaggio “storico”; infatti, se il ministro Nordio pensa di aver risolto i gravissimi problemi della giustizia italiana con questo provvedimento, si sbaglia.

Gli altri interventi attesi

Per intendersi: se non ci saranno rapidamente interventi su altri reati gassosi (ad esempio il traffico di influenze) e se non si interverrà sullo strapotere di pm e polizia giudiziaria, il rischio che si palesa davanti ai nostri amministratori e alla classe politica è quello di non essere più indagati per abuso d’ufficio ma direttamente per corruzione e traffico di influenze. Segnalo che con il superamento dell’abuso d’ufficio viene meno l’unico reato per il quale un cittadino poteva denunciare i magistrati, che da oggi sono immuni da quasi qualunque azione penale. Su questo punto non sarà la separazione delle carriere ad affrontare il tema. Detto questo, per l’ennesima volta il Pd ha dato prova sui temi della giustizia di una cultura giustizialista seguendo a ruota le posizioni dell’Anm e dei grillini. Sia chiaro: questa deriva giustizialista non è di recente conio.

Il silenzio dei garantisti

Vorrei ricordare la vicenda Penati, segreteria Bersani, oppure le vicende Idem, Guidi, Lupi, segreteria Renzi. Certamente questo scivolamento oggi è totale: il silenzio dei garantisti, che nel Pd esistono e non sono pochi, è totale e sinceramente non riesco a capacitarmi del perché. Sull’abolizione dell’abuso d’ufficio la segretaria Elly Schlein è riuscita a votare contro nonostante tutti gli amministratori del Pd chiedessero di sostenere la norma. Sul tema giustizia non pare esistere una autonoma proposta del Pd che non sia accodata – come dicevo prima – all’Anm o al M5S, coloro che da iscritti al Pd finiscono nella rete di qualche pm vengono immediatamente scaricati e abbandonati con buona pace della Costituzione più bella del mondo che prescrive la presunzione di innocenza non quella di colpevolezza. Mi auguro che il brillante risultato delle europee e il contemporaneo ridimensionamento dei grillini possa aprire qualche spiraglio perché la cultura garantista, mai troppo amata fin dai tempi del Pds, possa ritornare a essere uno dei capisaldi politico-culturali del più grande partito della sinistra italiana. E chissà che i tanti garantisti silenti ritrovino coraggio e voce.