Bugiardino aiutami tu! Avete presente cos’è un “bugiardino”? Parliamo del foglietto, piegato meglio di cartina geografica, anzi, di un origami, che dimora dentro la scatola, la confezione, d’ogni farmaco medicinale. Ripiegato, appunto, in modo tale che ogni qualvolta si provi a rimetterlo ordinatamente dentro l’involucro di cartoncino delle compresse o del flacone, è subito fallimento, impossibilità di completare al meglio l’operazione, si è così costretti a tirarlo fuori e ricominciare da capo la sistemazione, fino a comprendere che non verrai mai a capo dell’ordine iniziale.

Per farla breve, sarebbe opportuno buttarli da subito, quei foglietti, così da non incorrere nel fastidio attitudinale che mina l’autostima del singolo, poiché se è vero che, sia pure informalmente, sono detti “bugiardini”, ciò è segno di una lettura sempre inessenziale, fallace, un carico di informazioni che porta con sé, nonostante la riserva nominale e soprattutto significante, ogni genere di allarmismo in chi malauguratamente, o per puntigliosità parascientifica, dovesse, volesse, pretendesse prenderne visione attraverso l’attenta lettura.

Il bugiardino, come totem liberatorio da opporre a ogni complottismo, mi è venuto in mente in questi giorni pensando agli argomenti e alle certezze stringenti e inappellabili dei no-vax e area contigua, come al tempo del terrorismo armato, pronti ad affermare che dietro ogni vaccino e conseguente green pass si imporrebbe in cattiva sostanza tale proposito: “Usano l’emergenza per controllarci”, pensiero condiviso dalla risorta componente nazi-maoista che completa il quadro di piazza.

In breve, un progetto di lento sterminio di massa, una sorta di “soluzione finale”, sia pure a scoppio ritardato, fuoco lento, voluta dai “poteri forti” neppure tanto occulti. Non è casuale che, sia pure in senso di antifrasi iconica, molti manifestanti innalzino come segno distintivo la stella gialla imposta un tempo dai criminali nazisti agli ebrei nei ghetti e nei lager.

In verità, possedendo un briciolo di senso del limite, basterebbe accostarsi a leggere un bugiardino per avere, se non direttamente terrore, comunque una forma di tragico sospetto prossimo all’orrore per la medicina stessa, e, per estensione, per le scienze tutte. Giusto per citare The Blues Brothers, come John Belushi quando, beccato in un tunnel fognario dalla donna che ha abbandonato, manca solo che citi a sua discolpa l’invasione delle cavallette, così tra gli effetti indesiderati.

Leggiamo allora insieme, uno di questi bugiardini. Siccome gli altri, complottisti e no-vax, ritengono di avere in argomenti inoppugnabili, da parte nostra confessiamo di non avere l’obbligo di sentirci esperti di medicina e farmacologia, abbandoniamoci candidamente alla lettura da inermi cittadini, utenti.

Già che ci sono, tiro fuori il bugiardino da uno dei miei farmaci di abituale uso, uno di quelli che più utilizzo, e procedo a leggerne nell’ordine gli effetti indesiderati in cui potrei incorrere. Dunque: disturbi della vista, vomito, cattiva digestione, infiammazione dello stomaco, dolore nella parte superiore dell’addome, affaticamento, astenia, malessere e brividi, dolori diffusi, influenza, alterazione della sensibilità, perdita di coscienza anche accompagnata da mancanza di reazione agli stimoli esterni, stupore, sonnolenza, alterazioni dell’attenzione, mal di testa associato ad un senso di tensione dei muscoli del capo e della nuca, cefalea tensiva, agitazione, irrequietezza, difficoltà respiratoria, sudorazione, abbassamento della pressione del sangue, alterazione dei battiti del cuore, secchezza della bocca, diarrea, alterazioni del sangue, confusione, comparsa improvvisa di lesioni della pelle, ad esempio cambiamenti di colore a macchie diffuse, vomito contenente sangue, feci nere associati a sanguinamenti dello stomaco, gravi reazioni cutanee come arrossamento, formazione di bolle ed esfoliazione, attacco cardiaco, infarto del miocardio o ictus, gonfiore, edema, ridotta funzionalità (insufficienza) del cuore, tremore a riposo… Continuo?

Al momento sono ancora vivo. Riuscirò però a resistere ai bugiardini informali dei no-vax?

P. S. Il bugiardino in questione appartiene al farmaco che abitualmente uso in quanto emicranico. Adesso però, in attesa della morte sicura, comincia il compito più difficile: ripiegare il foglietto così come l’avevo trovato. Addio, amici, vi ho voluto bene.

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Fulvio Abbate è nato nel 1956 e vive a Roma. Scrittore, tra i suoi romanzi “Zero maggio a Palermo” (1990), “Oggi è un secolo” (1992), “Dopo l’estate” (1995), “Teledurruti” (2002), “Quando è la rivoluzione” (2008), “Intanto anche dicembre è passato” (2013), "La peste nuova" (2020). E ancora, tra l'altro, ha pubblicato, “Il ministro anarchico” (2004), “Sul conformismo di sinistra” (2005), “Roma vista controvento” (2015), “LOve. Discorso generale sull'amore” (2018), "Quando c'era Pasolini" (2022). Nel 2013 ha ricevuto il Premio della satira politica di Forte dei Marmi. Teledurruti è il suo canale su YouTube. Il suo profilo Twitter @fulvioabbate