Sbarre di Zucchero è un movimento nato ad agosto del 2022, non ancora costituitosi in associazione, che si occupa della sensibilizzazione a favore delle tematiche inerenti ai detenuti, soprattutto di sesso femminile. Sbarre di Zucchero si è fatta promotrice affinchè venissero esternate le problematiche che coinvolgono non solo i detenuti ma anche la Polizia Penitenziaria. Di questo si è discusso il 26 aprile 2023, in congresso online, che ha visto coinvolto il movimento insieme alla Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, alla Conferenza nazionale dei Garanti delle persone detenute e private della libertà personale e a due Sindacati di Polizia Penitenziaria, FS – Co.S.P. e UILPA.

Tra i relatori, Simone Bergamini, avvocato, componente osservatorio Carcere UCPI, Ornella Favero, direttrice di Ristretti Orizzonti e Presidente della CNVG, Stefano Anastasia, Portavoce Garanti Regionali, Emanuela Belcuore, Garante della Provincia di Caserta, e per i sindacati UIPLA Pol. Pen. e FS – Co.S.P rispettivamente Gennarino De Fazio e Domenico Mastrulli. Moderazione a cura di Carlotta Toschi, avvocato e volontaria di Sbarre, con relazioni iniziali e conclusive della fondatrice Micaela Tosato e Michele Nardi. Numerosi gli argomenti, tra cui sovraffollamento e garanzia di sicurezza, tutela della salute mentale e fisica (compresi gli estremi gesti di suicidio ed autolesionismo), tutela degli affetti, minorenni e donne nonché madri.

Tutti hanno convenuto sulla circostanza che è urgente agevolare il contatto del recluso con l’esterno, anche per il tramite delle telefonate: aumentare le opportunità di contatti, soprattutto con la famiglia, è necessario per la salute fisica e mentale ma non solo, si pone nell’ottica di rieducazione e reinserimento sociale, come declamata in costituzione. FS – Co.S.P. e UILPA hanno avanzato la loro disponibilità a sottoscrivere, con Sbarre di Zucchero, raccolta firme a favore dell’ampliamento del diritto dalle telefonate, già garantito ed ampliato in corso di pandemia Covid – 19. È essenziale che vengano incoraggiate le pratiche virtuose a beneficio di tutti. Una telefonata evita autolesionismo, suicidio e previene situazioni critiche e potenzialmente dannose per il personale di Polizia Penitenziaria nonché la commissione di ulteriori delitti.

La permanenza in detenzione di un soggetto più sereno rende maggiormente vivibile e sicuro l’ambiente per tutti coloro che ivi accedono ma non solo agevola il ruolo, già complesso, dei difensori. Attraverso la voce e le testimonianze di coloro che vivono il carcere a 360 gradi (garanti, volontari, avvocati, ex detenuti), si è discusso, inter pares, di problemi che coinvolgono da troppo tempo il carcere e che non vengono risolti. Particolare clamore, a seguito della conferenza, ha destato la notizia, comunicata da Ornella Favero, che in data 27 aprile il direttore della Casa Circondariale di Padova, dopo aver sospeso il servizio di chiamate giornaliere nato in corso di emergenza Covid – 19, lo ha ripristinato. I reclusi presso il Carcere di Padova, pertanto, possono fruire delle telefonate tutti i giorni. Sbarre di Zucchero si impegna a proporre un nuovo congresso dove sollecitare ulteriori proposte e riflessioni da parte di tutti i soggetti interessati.

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