Salvini a gestire questo momento? Sarebbe stato il Bolsonaro de noantri“. Matteo Renzi passa all’attacco del leader della Lega ed ex ministro dell’Interno, difendendo l’operato del governo Conte nella gestione della pandemia di Coronavirus.

Pur essendo stato più volte critico con il premier, Renzi in una intervista a Radio Capital passa al contrattacco rispetto alle accuse piovute da mesi a questa parte del leader dell’opposizione L’ex ministro dell’Interno viene quindi paragonato al presidente di ultradestra del Brasile, nell’occhio del ciclone per la censura dei dati sul Covid-19 nel suo Paese e per le dichiarazioni che più volte hanno minimizzato la portata del virus.

Ma per il fondatore di Italia Viva l’esecutivo giallo-rosso deve fare di più, a partire dalla scuola: “ La didattica a distanza non basta, sia detto con il massimo di stima per gli insegnanti, che hanno lavorato in alcuni casi molto di più di prima”, spiega infatti Renzi. Riferendosi poi alla sua richiesta di tornare a scuola l’ex premier sottolinea che “quando l’ho detto mi sono preso gli insulti di mezzo mondo e dopo ci siamo resi conto che questa cosa non era così campata in aria, ma ormai è inutile piangere sul latte versato”. Pur ribadendo infatti che “dobbiamo essere prudenti, attenti al rischio di una seconda ondata, dobbiamo anche capire che questo paese non può chiudere le scuole prima delle stazioni sciistiche e riaprire le discoteche prima dell’università“.

Renzi interviene quindi anche sugli Stati Generali dell’Economia convocati da Conte e in programma a partire da domani a Villa Pamphilj, a Roma: “dopo serve un dibattito parlamentare, ma non attaccherei gli Stati Generali e Task force, voglio solo che questi soldi vengano spesi bene“. Ci sono in ballo “gli 80 miliardi che stiamo prendendo dai nostri figli, tutto ciò che Conte fa per chiarire dove vanno i nostri soldi va bene”. L’ex premier torna quindi su un suo ‘cavallo di battaglia’ per l’uso dei fondi pubblici: “Non deve essere messo in campo solo l’assistenzialismo, i sussidi, quel miliardo di euro mettiamolo nei cantieri”.

Passaggio finale sui sondaggi, con Renzi che non si dice preoccupato dai dati: “Chi segue solo i sondaggi non è un politico, ma un partecipante di un reality show“. “Nelle prossime elezioni regionali avremo un risultato ben al di sopra dei sondaggi”, conclude l’ex premier.

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