Il risultato in 1 ora e 40 minuti
Coronavirus, il Canada adotta il test rapido messo a punto a Napoli
Il governo canadese ha autorizzato quale dispositivo medicale il test rapido per la diagnosi del coronavirus testato per la prima volta a Napoli. Una grande soddisfazione per l’Istituto per la cura dei tumori partenopeo visto anche il rigore e le procedure draconiane del governo canadese.
Un’equipe di medici e ricercatori del Pascale nelle scorse settimane hanno lavorato con il team di Hyris Ltd, azienda multinazionale attiva nel settore delle biotecnologie medicali, per la validazione di un nuovo tipo di test rapido, basato su analisi genetica. Un test in grado di dare una risposta in un’ora e 40 minuti grazie a un kit diagnostico che permette di verificare la presenza di materiale genetico senza la necessità di estrarlo e purificarlo dal campione prima dell’analisi stessa, in quanto viene estratto direttamente nella cartuccia durante il processo analitico. “In questo modo – spiega il direttore sanitario del Pascale, Leonardo Miscio – si abbattono significativamente i tempi e i costi legati alla classica analisi di laboratorio, con un grado di affidabilità in accordo con i principali test molecolari attualmente in commercio”.
I primi risultati di questi test stanno dando segnali decisamente positivi, in qualche modo “confermati” dall’approvazione canadese che ha deciso di adottarlo. “Si tratta per noi di un risultato particolarmente importante – dichiara Stefano Lo Priore, fondatore e amministratore delegato di Hyris Ltd, – soprattutto in un settore come quello delle biotecnologie, in cui tipicamente sono soluzioni americane o asiatiche che vengono adottate dal mercato europeo. In questo caso è successo esattamente il contrario, grazie anche alla grande serietà e al rigore scientifico dei medici e dei ricercatori del Pascale, senza i quali questo test non sarebbe mai potuto arrivare a questo traguardo”.
Un risultato ancora più rilevante, se si considera che il “bCUBE”, il gioiello tecnologico al cuore della piattaforma di analisi genetica mobile che permette di realizzare il test, è al momento l’unica soluzione diagnostica periferica (cioè che non richiede un laboratorio) commercialmente disponibile in tutto il Canada. Una riprova ulteriore che la ricerca italiana, e in mai come in questo caso, napoletana, non teme confronti a livello internazionale. “La nostra ricerca – dice il direttore scientifico dell’Irccs partenopeo, Gerardo Botti – rappresenta ormai un sicuro riferimento internazionale per il quale siamo davvero orgogliosi”. Soddisfazione a cui si aggiunge quella del direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi: “Il Pascale è un riferimento mondiale. L’affidabilità dimostrata nella ricerca oltre che nella dimensione assistenziale, fa sì che player internazionali si rivolgano a noi con fiducia”.
© Riproduzione riservata






