Introdotti già nella Prima Guerra Mondiale, i palloni di sbarramento acquisirono popolarità solamente durante la seconda, quando le difese britanniche, in massa, li alzarono al cielo. Ora la Russia è pronta a rispolverarli, pianificando di utilizzarli per contrastare gli attacchi dei droni ucraini.

L’indiscrezione arriva da Business Insider, che svela l’idea di Putin di scomodare una versione aggiornata dei veivoli in grado di proteggere una rete lunga 250 metri per impedire il passaggio dei droni. Si solleveranno fino a 300 metri di altezza, creando una barriera di protezione, e saranno equipaggiati con una pistola a vuoto, per sparare reti ai droni. Il sistema, secondo quanto raccolto da Telegraph è già stato testato. Conferme anche dai produttori. Polina Albek, direttrice generale dell’azienda aerospaziale russa First Airship ha dichiarato parlando in una conferenza a San Pietroburgo, di aver “creato un sistema di difesa a barriera”, basata su dirigili cargo, prendendo ispirazione dal passato. I palloni potranno anche essere equipaggiati con radar, disturbatori elettronici e videocamere che offrono una visuale a 360 gradi con un raggio di oltre 11 km.

Palloni di sbarramento, la storia

Fu solo con l’invenzione del pallone ad aria calda da parte dei fratelli Montgolfier, nel 1782, che si poté disporre di un mezzo aereo utilizzabile in modo continuativo e relativamente sicuro per le attività belliche. I palloni vantano un ruolo storico anche nello sbarco in Normandia del 6 giugno 1944, quando riuscirono a proteggere i soldati e le navi alleate,  e obbligarono gli aerei tedeschi a volare a quote più elevate, rendendo più difficile colpire i bersagli e aumentando la loro vulnerabilità al fuoco antiaereo. Non solo: gli aggressori che tentavano di abbattere un pallone rischiavano di essere coinvolti nell’esplosione dell’idrogeno utilizzato per farli decollare.

Il problema di ancoraggio

In Inghilterra, l’uso dei palloni da sbarramento per la difesa antiaerea risale alla Prima Guerra Mondiale. Fu un difetto del sistema a complicarne l’utilizzo in terra inglese, dove erano frequenti delle rotture accidentali dei cavi di ancoraggio dei palloni da sbarramento tanto da far sì che  vagassero senza controllo sul territorio amico prima di essere recuperati o abbattuti. In tali situazioni, il pericolo maggiore non era rappresentato dall’interferenza dei palloni con le rotte aeree civili, allora poco frequentate, ma dal rischio che i frammenti dei cavi di ancoraggio potessero causare danni. Ora sono pronti a tornare, nei cieli russi e forse il loro impiego potrebbe andare ben oltre il ruolo difensivo.

Redazione

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