La partita di Champions League tra Liverpool e Napoli segna la fine della crisi degli azzurri. Proprio la gara di andata del San Paolo vinta per 2-0 contro i campioni d’Europa dagli uomini di Ancelotti, era stato il momento più alto di questo inizio di stagione. Da lì, in pochissime settimane, la squadra è precipitata in una crisi, la peggiore della gestione De Laurentiis, di cui non si vedeva via d’uscita. Solo pochi giorni fa sembrava spaccata e ha ricevuto multe per qualche milione di euro dalla società per l’ammutinamento dopo la partita pareggiata con il Salisburgo. Ma quali sono state le cause di questa crisi, e chi ha le responsabilità maggiori?

IL PRESIDENTE – Chi scrive non è mai stato un papponista, anche se non ha mai amato il presidente, ma ritiene Adl il principale responsabile di tutta la vicenda. L’imprenditore con la decisione del ritiro, senza l’ok dell’allenatore, ha scavalcato Ancelotti e lo ha reso più debole. Inoltre con la pagliacciata delle multe, del silenzio stampa, della tirata di orecchie nei confronti di Elmas, delle infelici uscite del figlio, invece di gettare acqua sul fuoco ha reso solo incandescente un ambiente e dimostrato di non saper gestire una situazione complicata ma che poteva essere gestita molto meglio.
Voto a De Laurentiis 2

LA SQUADRA – la storia del l’ammutinamento piazza la squadra tra i principali responsabili della crisi. Orfana nel giro di pochi mesi dei “saggiHamsik e Albiol ha in Insigne il leader dello spogliatoio. Il giocatore di Frattamaggiore è capitano, non si sa per quali meriti, e ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza in un ruolo così importante. I compagni lo hanno appoggiato non si sa perché invece di dare seguito ad una decisione ritenuta ingiusta ma che andava rispettata.
Voto ad Insigne e Co. 3

LA STAMPA – I giornali, sempre allineati alla società, hanno scritto e detto di tutto. Hanno chiesto la testa di Ancelotti, la cessione di Mertens e Callejon, hanno detto che Koulibaly e Allan sono bolliti, hanno cavalcato la crisi per qualche click in più. Il tutto con il solo risultato di destabilizzare l’ambiente.
Voto alla stampa 4

GLI ARBITRI – I clamorosi errori arbitrali hanno tolto non solo i punti di quelle partite condizionate ma creato anche il circolo vizioso che ha portato all’escalation della crisi. Con dei risultati più favorevoli, o semplicemente giusti, il Napoli oltre ad avere più punti avrebbe anche avuto una convinzione differente che non avrebbe permesso certe partite guidate con paura.
Voto agli arbitri 4

IL MISTER – Ancelotti, unico vero uomo di calcio che da 40 anni vive il campo prima come giocatore e poi come allenatore e che ha vinto tutto in entrambe le “due” carriere è l’unico che ha indovinato tutte le mosse e non ha sbagliato nulla. Ha rispettato il ritiro, anche se come principio era contrario, ha contestato giù arbitraggi sfavorevoli, ha continuato per la sua strada senza far saltare le teste, che chiedeva la piazza ed è l’unico che da due anni riesce a mettere sempre in difficoltà Jurgen Klopp. La vittoria di stasera è mancata per poco ma la qualificazione è in tasca. Ha minimizzato in conferenza stampa e ha dimostrato di poter portare il Napoli fuori dalla palude in cui è finito.
Voto ad Ancelotti 7

FINE DELLA CRISI? – La partita col Liverpool ha dimostrato che il Napoli è una squadra forte che può giocare allo stesso livello con chiunque. Solo il “tafazzismo“, tipico di queste parti, poteva portare a questa catena di eventi e la mancanza di una società forte e strutturata ha fatto il resto. La squadra c’è ed è in buone mani, De Laurentiis pensasse a creare una società solida, se ne è capace, altrimenti il rischio che il “giocattolo” si possa rompere è sempre dietro l’angolo.

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Nato a Napoli il 20 novembre 1978 ama seguire tutti gli sport (e a volte prova a praticarli...). Laureato in Scienze Politiche all'Università Federico II di Napoli, giornalista professionista, nel 2018 da direttore di VocediNapoli.it ha ricevuto il Premio Carlo Nazzaro per la sezione giornalismo web.