Napoli
De Luca frena sul ritorno a scuola: “No all’apertura generalizzata, forse un incremento alle elementari”
“Oggi si riunisce l’Unità di crisi regionale per decidere sull’apertura delle scuole. Non credo si vada verso un’apertura generalizzata, probabilmente avremo un ulteriore incremento per le elementari (dal 18 tornerà in classe la terza classe della primaria)“, ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la sua consueta diretta Facebook del venerdì.
“Vorremmo impegnare i medici di medicina generale per fare centinaia di migliaia di tamponi antigenici al personale scolastico, cioè vorremmo avere un ritorno di massa nelle scuole dopo aver fatto o perlomeno avendo avviato questa campagna di screening di controllo sul personale scolastico – ha continuato il governatore campano – Questo ci pare un atto di grande responsabilità e di tutela per gli studenti, per le famiglie e per il personale scolastico. Ovviamente dovete sapere che in questo momento fra tamponi, vaccinazioni, attività ordinaria che dobbiamo fare negli ospedali, dobbiamo procedere in maniera ordinata”.
Al momento in Campania la didattica in presenza è consentita solo alla scuola dell’Infanzia e alla prime due classi (prima e seconda elementare) della Primaria. Era stata già ipotizzata un’eventuale ripartenza, dal 18 gennaio, delle altre tre classi della Primaria, delle medie e superiori invece dal 25 gennaio. L’assessore all’Istruzione Lucia Fortini aveva anticipato già prima di Natale che il ritorno sarebbe stato graduale e che non avrebbe incluso le superiori. De Luca è stato il primo governatore in Italia a richiudere le scuole durante la cosiddetta seconda ondata, a metà ottobre. Ha sempre legato il picco dei contagi, e un rischio di una terza ondata a gennaio, al ritorno a scuola oltre che al picco influenzale e agli spostamenti natalizi.
Il Presidente De Luca ha dedicato la maggior parte della sua diretta ai vaccini anti-covid. La Campania risulta come la Regione più efficiente a livello nazionale. “La Campania dovrebbe avere il 10% dei 4 milioni di vaccini che arriveranno a livello nazionale, a fine marzo. Dunque 400.000 vaccini con i quali potremo vaccinare 200.000 cittadini, che possono completare il ciclo delle due vaccinazioni. Noi dobbiamo fare questa operazione, ma per farla dobbiamo avere non meno di 5mila persone impegnate (personale medico), che per un anno intero si dedicano esclusivamente alla campagna di vaccinazione”. E quindi è tornato a criticare la gestione degli operatori sanitari da Roma: “Ci hanno detto che si farà una selezione nazionale di medici e infermieri, ad oggi ovviamente non è arrivato nessuno. Nella prima fase, quando si diceva arriveranno da Roma medici e infermieri, sapete quanti ne sono arrivati? Complessivamente 23, compresi gli anestesisti, si parlava di 10.000 persone, quindi credo che non ci sia illusioni”.
Per la campagna verranno messe a disposizione anche chiese, teatri e altri spazi offerti dai Comuni della Regione. E’ poi tornato sulla Card Vaccino, ampiamente criticata quando l’ha presentata una settimana fa, una misura che potrebbe anche innescare diseguaglianze e disparità di diritti, secondo i detrattori, che ne hanno criticato anche l’unilateralità da parte della Regione. “Non ci sarà nessun privilegio per chi riceverà la card, la diamo a chi vuole – ha detto De Luca – Ai cittadini che fanno le due dosi di vaccinazione daremo questo attestato. Con la card si potranno fare delle cose molto interessanti, si potranno fare le prenotazioni sui treni dell’alta velocità, si potrà andare in ospedale senza doversi fare il tampone avendo la certificazione dell’avvenuta vaccinazione e mille altre cose”. Il governatore ne ha anche spiegato il funzionamento: “Basterà avvicinare il chip, che si trova sul retro della carta a qualunque cellulare per avere la conferma dell’avvenuta vaccinazione. Si potrà saperlo in un secondo perché questa tessera è collegata alla piattaforma sanitaria regionale, non può essere vista da nessuno al di fuori della piattaforma sanitaria ed è del tutto anonima, certifica solo l’avvenuta vaccinazione quindi nessuna violazione della privacy. È un altro elemento di eccellenza campana vi prego di non parlarne molto, se no va a finire che scatenano un’altra campagna di sciacallaggio. Metteteci sempre all’ultimo posto delle graduatorie nazionali, vi prego trattateci male, così stiamo tranquilli”.
Un passaggio anche sul Recovery Plan, un’opportunità per il quale il Sud deve battersi unito, come dichiarato già in precedenza dal governatore della Campania: “Abbiamo sentito che al Sud arriveranno il 50% e non il 34% delle risorse. Cifre incoraggianti, ma non abbiamo capito bene qual è il meccanismo, non abbiamo numeri certi quindi sia chiaro, la nostra richiesta rimane sul tavolo. Non appena avremo un quadro più chiaro faremo la nostra battaglia per fare arrivare al Sud risorse necessarie per il futuro dei nostri figli, perché questo fiume di soldi non arriverà più, è l’ultimo treno che passa ed è un treno che vorremmo prendere”.
© Riproduzione riservata







