Il giudice boccia la tesi della Procura
Donna muore per i sistemi in tilt del 118 per il Covid: assolti medici e infermieri
«Non luogo a procedere». È questa la sentenza che chiude un caso giudiziario nato durante la prima fase della pandemia, quando i centralini del 118 erano inondati di telefonate di allarme e richieste di soccorso. Il giudice Giuseppe Sepe del tribunale di Napoli ha accolto la tesi dell’avvocato Luca Capasso in difesa di cinque fra medici e infermieri finiti sotto accusa per il reato di omissioni in atti d’ufficio. Secondo la Procura avrebbero omesso di tener conto della telefonata dei parenti di una donna che a Ponticelli aveva accusato un malore, poi rivelatosi fatale.
Inizialmente nel capo di imputazione era stato inserito anche il reato di omicidio colposo, ipotizzando che la donna di Ponticelli fosse morta proprio in seguito a un ritardo nella segnalazione della richiesta di soccorso e quindi di invio di un’ambulanza. Ma già durante la fase preliminare delle indagini gli elementi per contestare il reato di omicidio colposo erano venuti meno tanto da arrivare ad archiviare il caso per questa ipotesi di reato. Era rimasta in piedi la sola accusa di omissioni in atti d’ufficio, accusa per cui la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio dei cinque operatori del 118 di turno il giorno in cui la donna di Ponticelli si sentì male e morì. Il giudice ha bocciato la tesi della Procura e prosciolto i cinque operatori. I fatti risalgono a marzo 2020, quando la pandemia aveva già scatenato un’escalation di emergenze. Al centralino del 118 arrivavano in media anche quattrocento telefonate ogni tre ore. Nell’ora in cui arrivò l’allarme da Ponticelli per la donna colta da malore al centralino del 118 di Napoli si era già a quota centocinquanta telefonate. Un’ondata anomala di richieste di intervento.
La difesa dei cinque medici e infermieri finiti sotto accusa ha demolito la tesi degli inquirenti sottolineando come la priorità delle telefonate fosse gestita attraverso un meccanismo automatico. Se una colpa si vuole trovare a tutti i costi, dunque, andrebbe attribuita al sistema, un sistema in base al quale se si richiama, dopo un’interruzione della telefonata mentre si è in attesa di parlare con un operatore, si perde qualunque priorità e si torna in coda alle telefonate già in attesa. Con tutti i ritardi che ciò può determinare.
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