Un papà con i suoi due figli stavano facendo il bagno nel mare della spiaggia di Gimarra a Fano, provincia di Pesaro. Il mare agitato non li ha dissuasi dal tuffarsi e così nel giro di pochi minuti quei momenti di felicità familiare si sono trasformati in tragedia. Il papà, Davide Zandri, 44 anni,  è morto annegando. Il figlio maggiore, 13 anni, è stato salvato ma del più piccolo, di 8 anni, in un primo momento non c’era traccia. Poi nel pomeriggio il suo corpicino è stato recuperato.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, i primi soccorsi sono stati prestati da gestori di stabilimento e bagnini, che sono riusciti a portare a riva l’uomo e il ragazzino piu’ grande. Nella zona sono confluiti mezzi navali e aerei della Capitaneria di porto e Guardia Costiera, oltre ai Nuclei sub di Vigili del fuoco e Guardia Costiera. Questa mattina il mare a Fano era molto grosso e sventola la bandiera rossa per segnalare che la balneazione è pericolosa. I tre bagnanti erano nei pressi delle scogliere frangiflutto: quando sono stati raggiunti dai soccorritori, il ragazzino più grande è stato subito ventilato in acqua e poi trasportato in un luogo dove sono state praticate le prime manovre rianimatorie. Per il padre invece non c’è stato nulla da fare. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono intervenuti anche i vigili del fuoco e la polizia locale di Fano.

Attorno alle 7.30 padre, madre e due figli sono scesi in spiaggia: il genitore e i ragazzi sono andati in acqua, ma sono stati travolti dalle onde alte. La forte corrente potrebbero aver prima travolto e poi impedito al 44enne, residente a Calcinelli di Colli al Metauro, operaio, e ai figli di tornare a riva. Fino al tragico epilogo per il padre. È stata la mamma a dare l’allarme. Nel pomeriggio è stato trovato anche il corpo senza vita del più piccolo vicino alla scogliera.

“Non entrate in acqua, non fate il bagno, quando il mare è in queste condizioni”. E’ l’appello di Enzo Maggi, uno dei soccorritori del tragico bagno sulla spiaggia di Gimarra. Maggi è presidente di Maredentro, associazione fanese che si occupa di sport acquatici e protezione civile per il soccorso in mare. Oggi il mare è grosso e sventola la bandiera rossa, che segnala la pericolosità della balneazione. “È un appello che lancio da anni – dice all’ANSA -. Quando il mare è così non mettetevi in pericolo e non mettete in pericolo gli addetti al salvataggio. Abbiate rispetto per i vostri limiti, per chi vi dovrà poi soccorrere, abbiate rispetto per il mare. E’ una campagna che porto avanti da anni, specie nelle scuole. Le istituzioni dovrebbero attivarsi di più. Non servono divieti per legge, serve un cambiamento culturale, una cultura del mare: l’Italia ha 8.800 km di coste e queste tragedie non dovrebbero più accadere”.

Avatar photo

Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.