“Sono quel classico scugnizzo ricco di povertà”. Si presenta così Emanuele Carrozza, 35 anni, napoletano doc del Rione Sanità. In tanti lo conoscono come “Solo cose belle”, ed è questo quello che vuole raccontare sui suoi social, tutto il meglio e la parte più bella dell’essere napoletano. Una sorta di filosofia dello scugnizzo raccontata da chi lo è da sempre. In pochi mesi su TikTok ha superato i centomila follower e la sua popolarità non rimane virtuale: tutti quelli che incontra per strada non possono fare a meno di gridargli “solo cose belle”, abbracciarlo e ridere insieme.

“Io amo la mia terra e non voglio che vengano mostrate solo le cose brutte – racconta Emanuele – Per me la cosa più bella di Napoli sono i napoletani, senza dubbio. Mi basta solo parlarne e mi ridono gli occhi e il cuore. Non esiste una razza più bella del napoletano. Ci possono chiamare ignoranti, terroni, ma noi siamo il popolo più bello che c’è. Qualunque napoletano sarebbe disponibile a darti il cuore in mano. E abbiamo anche una marcia in più: siamo sempre pronti a inventarci, a sopravvivere anche se c’è fame, a cavarcela”. Ed è proprio quello che ha fatto anche Emanuele nella sua vita. Ha un passato nel calcio da ragazzo, poi ha iniziato a industriarsi in una miriade di mestieri: da venditore di noccioline allo stadio quando tutti lo chiamavano “nocciolina”, sempre presente a tutte le partite anche in trasferta, passando per le consegne della spesa, rider, venditore di foto del Napoli, poi di abbigliamento, oggi, passo dopo passo, sta per realizzare il sogno di un brand tutto suo: da poco ha depositato il marchio “solo cose belle”.

Per Emanuele la vera cosa bella è incontrare e parlare con le persone in strada. “Nei miei video racconto la mia vita reale e tutto quello che spontaneamente vedo in strada. Non abbiamo mai preparato nessuno prima di fare un video perché non verrebbe mai bella come quando è tutto reale e spontaneo”, sottolinea Emanuele che sa bene quanto i napoletani possano tirare fori sempre reazioni sorprendenti e ironiche.

L’idea di postare video sui social è iniziata durante uno stop a casa per via del covid, un po’ per gioco. “Solo cose belle perché voglio raccontare l’arte del napoletano di arrangiarsi facendo sempre tante cose belle – racconta – Non mi sono creato un personaggio perché io sono fatto così. Ho affrontato la vita sempre con il sorriso e la voglia di farcela anche quando sono caduto e poi mi sono rialzato. Dio mi ha dato sempre la forza di combattere e fare tante cose belle. Vorrei portare Napoli e la napoletanità ovunque. Per la mia città ho un amore viscerale come tra madre e figlio. Cerco di raccontare in modo scugnizzo la ‘scugnizzeria’ dei bambini, mi piace renderli felici e giocare con loro per strada”.

Sui social posta video in cui gioca con i bambini nelle strade, con gli “scugnizzi”. In altri video si propone in scherzi divertenti a persone in strada. Un suo grande classico è quello di fingersi qualcuno che la ‘vittima’ dello scherzo dovrebbe conoscere. Lui filma la reazione che solitamente è esilarante. “Facciamo scherzi con molta educazione – spiega il tiktoker – Subito dopo ringraziamo e offriamo un caffè. Le mie prime ‘vittime’ sono stati i miei nonni e zie. Non invento nulla: vedo qualcosa in strada che mi incuriosisce e invento una gag. Poi si ride sempre tutti insieme”.

Emanuele parla sempre al plurale. “Tutto è nato per gioco – continua Emanuele – però insieme a me ci sono tutti i napoletani che incontro. Tutti quelli, famosi o no, che incontro, che abbraccio e poi diventano parte della nostra grande famiglia di ‘solo cose belle’. Si divertono tutti tanto che chiunque incontro per strada mi chiede di fare un video ed entrare nella famiglia”. Quella di “Solo cose belle” è una famiglia virtuale che però talvolta si incontra per trascorrere tempo insieme. “Per me l’importante è che stiamo insieme, che ci divertiamo e spendiamo poco”, racconta Emanuele. E quando cammina per strada, per i suoi follower è impossibile non cedere alla tentazione di abbracciarlo e ridere insieme. Qualcuno da lontano gli grida “Fratello” e lui risponde “Solo cose belle”. E la risata è assicurata. Se qualcuno sui social può criticarlo per quello che fa, certo è che Emanuele riesce a portare il buon umore ovunque.

Emanuele racconta che ci tiene a strappare un sorriso soprattutto a quei bimbi che magari a casa vivono situazioni difficili. Lui le conosce e cerca di fare del suo meglio per arrivare al loro cuore.  Tra le “cose belle” di Emanuele c’è anche la sua attività di portare pasti e coperte ai senza tetto. Anche questo lo fa con l’aiuto di tanti cittadini che portano beni all’associazione Sant’Anna del rione Sanità. Poi Emanuele si mette in moto per la distribuzione con gli altri volontari. “Ho deciso di postare i video anche di queste attività non per avere più visualizzazioni, anzi, di solito sono quelli che vengono visualizzati di meno. Ma a me questo non importa, continuerò a farlo. Lo faccio perché è troppo bello quando porto un pasto caldo a un senza tetto, lui mangia con soddisfazione. Gli abbiamo dato una mano. Io mi sento purificato, libero e felice nell’aver fatto un gesto di solidarietà. Metto i video su TikTok perché così chi li guarda poi ha voglia di fare qualcosa di bello per chi è più sfortunato. A me piace tanto aiutare il prossimo”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.