Tra venerdì e sabato, in 24 ore, ci sono stati ben quattro suicidi nelle carceri italiane. Un’emergenza nazionale, secondo l’associazione Antigone, che però viene ignorata. Il problema è che i numeri di quest’anno in merito ad incidenti in carcere sono in forte crescita. A partire dai suicidi e dai tentati suicidi: finora i primi casi sono stati 43, rispetto ai 28 dello stesso periodo dello scorso anno. I tentati suicidi sono stati ben 877, in aumento rispetto agli 821. Salgono ancora di più le aggressioni al personale di Polizia penitenziaria (881 contro 688), ma anche le manifestazioni di protesta collettive (599 contro 440). Aumentano anche i ferimenti, 286 invece di 264, e le colluttazioni o risse, 2203 casi quest’anno rispetto ai 2055 dell’anno scorso.

Emergenza carceri, il sovraffollamento dei detenuti

Il motivo di questi numeri aggiornati è soprattutto uno: il sovraffollamento degli istituti di pena italiani. I detenuti nelle carceri sono in totale 61.468 mentre i posti sulla carta disponibili sono solo 47.067. L’indice di sovraffollamento è pari al 130,59%. Le condizioni nei penitenziari sono invivibili. Tanto che il 23,65% dei detenuti (14.538) è ospitato in uno spazio tra 3 e 4 metri quadrati. E in teoria sotto i 3 metri quadri si viola la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Il sovraffollamento maggiore è nelle carceri pugliesi con il tasso del 149,07%, poi quelli lombardi e friulani (con 144,95% e 144,63%). I detenuti stranieri sono invece il 31% del totale, ovvero 19.270. Gli ergastolani sono 1890, mentre chi deve scontare una pena residua inferiore ai due anni sono in 13.326.

Emergenza carceri, la protesta dei Garanti

Per cercare di scuotere l’opinione pubblica sulla situazione ingestibile, è stata indetta per domani una protesta collettiva da parte dei garanti dei detenuti. Ad annunciarlo è il portavoce della Conferenza nazionale dei garanti delle persone private della libertà Samuele Ciambriello: “Sono passati ormai tre mesi dall’appello in cui il Presidente della Repubblica invitava la classe politica del nostro Paese ad adottare con urgenza misure immediate” per allentare il clima di tensione che si respira nelle Carceri italiane, causato principalmente dal sovraffollamento, dalla carenza del personale e dall’inefficienza dell’assistenza sanitaria intramuraria. Domani a tre mesi da questo appello, i Garanti regionali, provinciali e comunali dei detenuti, manifesteranno in tutta Italia e diffonderanno un appello rivolto alla politica e al Governo”.

Emergenza carceri, le risposte della politica

Forza Italia ha risposto all’appello e ha avviato delle iniziative. “Nei prossimi giorni Forza Italia avvierà una mobilitazione: tutti i parlamentari si recheranno in ogni carcere del territorio italiano per avviare un’inchiesta sullo stato delle carceri. Non possiamo permetterci che ci sia questa condizione carceraria, in un paese civile come il nostro, che vuole guidare il gruppo dei paesi più civili d’Europa e del mondo. Su questo noi siamo in campo. Stiamo portando avanti con il nostro on. Pittalis il disegno di legge sulla depenalizzazione delle pene. Poi altre cose come costruire carceri più grandi, moderne. L’obiettivo fondamentale è diminuire il sovraffollamento in tempi rapidi”. A dirlo è stato Raffaele Nevi su Rai News24.

Anche dal Pd, il senatore Walter Verini, capogruppo in commissione Antimafia e segretario della Commissione Giustizia a Palazzo Madama, è intervenuto sul tema: “Da aprile abbiamo lanciato l’iniziativa ‘Bisogna aver visto’: per noi la questione carceri è una emergenza nazionale. Il governo è muto. L’unica cosa che il governo ha balbettato in questi mesi è ‘costruiremo altri carceri’. E’ necessario invece agire da subito intervenendo sul sovraffollamento, lavorando sulle misure alternative al carcere per le pene brevi e mettere in campo il più in fretta possibile quei provvedimenti, già all’attenzione del Parlamento, che hanno funzionato bene durante la pandemia, come la scarcerazione anticipata per chi è a fine pena. Non è più possibile assistere inermi, come sta facendo il governo Meloni, al continuo atroce stillicidio delle morti in carcere”.

Redazione

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