Quella dei suicidi in carcere è un’emergenza nazionale. Sono oltre 30 tra detenuti e agenti di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita solo dall’inizio dell’anno. Il governo ha iniziato metterci mano, anche se per adesso solo in maniera leggera. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato questa mattina una misura e uno stanziamento di fondi di cinque milioni per la prevenzione e per il potenziamento dei servizi psicologici negli istituti penitenziari. Investimento che, però, per alcuni non è abbastanza.

Suicidi in carcere, cinque milioni di fondi per la prevenzione annunciati da Nordio

“Al fine di prevenire e contrastare il drammatico fenomeno dei suicidi nell’ambito della popolazione detenuta, ho firmato un decreto che prevede per il corrente anno l’assegnazione di 5 milioni di euro all’amministrazione penitenziaria per il potenziamento dei servizi trattamentali e psicologici negli istituti, attraverso il coinvolgimento di esperti specializzati e di professionisti esterni all’amministrazione” ha dichiarato Nordio. Il ministro ha sottolineato come sia “più che raddoppiato lo stanziamento annuale di bilancio destinato alle finalità di prevenzione del fenomeno suicidario e di riduzione del disagio dei ristretti, a conferma dell’impegno da parte del governo nella pronta adozione di misure necessarie per migliorare le condizioni detentive negli istituti penitenziari anche in vista di un intervento più strutturato e duraturo nel tempo da proporre come priorità nella prossima legge di bilancio“.

Suicidi in carcere, il commento di Ostellari

A commentare lo stanziamento del ministero della Giustizia, anche il sottosegretario Andrea Ostellari: “L’impegno per contrastare il triste fenomeno dei suicidi in carcere prosegue. Fino al gennaio scorso i professionisti ex art. 80, incaricati di monitorare i detenuti e accompagnarli nel percorso di rieducazione, ricevevano una retribuzione lorda di 17 euro l’ora. Da febbraio il compenso lordo è salito a più di 30 euro. A spesa invariata, ciò avrebbe comportato una riduzione delle prestazioni erogate. Per questo il Ministero della Giustizia è intervenuto, come annunciato dal Guardasigilli Carlo Nordio, con uno stanziamento di ulteriori 5 milioni di euro, al fine di garantire un ulteriore potenziamento dei servizi psicologici negli istituti. Ancora una volta abbiamo mantenuto le promesse e rispedito al mittente le chiacchiere della sinistra, che negli scorsi anni è stata solo capace di emanare decreti svuota carceri”.

Suicidi in carcere, la critica della Uilpa Polizia Penitenziaria

A smentire le esaltazioni interne al ministero della Giustizia, ci ha pensato la Uilpa Polizia Penitenziaria, tramite il suo segretario generale Gennarino De Fazio: “L’aumento dei fondi destinati alla retribuzione degli psicologi di cui all’articolo 80 dell’ordinamento penitenziario, per quanto sacrosanto e doveroso, diversamente da quanto annunciato da diverse fonti del Ministero della Giustizia, non è destinato a migliorare il servizio all’utenza, ma a mantenere lo status quo. Proprio a seguito dell’aumento della paga oraria degli esperti psicologi, dal febbraio scorso, se non fosse intervenuto l’adeguamento delle risorse il servizio sarebbe stato dimezzato. È di ogni evidenza, tuttavia, che ciò non muoverà nella direzione del potenziamento dell’assistenza offerta agli ormai oltre 61mila detenuti presenti nelle carceri, a fronte di poco più di 47mila posti effettivamente disponibili, di cui ben 28 si sono suicidati nei primi 93 giorni dell’anno”.

”Al Guardasigilli, Carlo Nordio, e al Governo Meloni chiediamo di andare oltre gli annunci e le misure di fatto obbligate e comunque qualificabili come ordinarie. Quanto sta avvenendo nelle prigioni con morti e sofferenze atroci fra i reclusi e gli operatori, in primis gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, richiede interventi urgenti e d’impatto, attuabili mediante un decreto-legge che stanzi le necessarie risorse economiche e consenta immediate assunzioni straordinarie da affiancare al deflazionamento della densità detentiva e al potenziamento, reale e concreto, dell’assistenza sanitaria. Diversamente, nostro malgrado, il bollettino funebre che rappresenta solo la punta più tragica del fallimentare sistema carcerario, sarà destinato ad allungarsi ulteriormente”, ha concluso De Fazio.

Redazione

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