I portali erano collocati su server esteri
Farmaci online anti Covid, oscurati 30 siti: tra le terapie ‘fai da te’ i medicinali per cavalli
Trenta siti che vendevano varie tipologie di medicinali per curare il Covid sono stati oscurati dai carabinieri del Nas questa mattina. Sui portali, collocati su server esteri, venivano pubblicizzati o messi in vendita, anche in lingua italiana, vari farmaci contro il Covid 19.
Nelle pagine web oltre a una serie di farmaci recanti varie indicazioni terapeutiche e soggetti a obbligo di prescrizione, e quindi vendibili solo in farmacia da parte di farmacista abilitato, venivano venduti anche medicinali contenenti principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso e specifiche indicazioni d’impiego clinico o sperimentale in relazione all’infezione da Sars-cov-2
I farmaci in vendita
Tra i medicinali venduti, c’erano il livermectina, l’antibiotico azitromicina, l’antinfiammatorio colchicina, gli antivirali lopinavir/ritonavir e l’antimalarico idrossiclorochina, oltre a una serie di farmaci recanti varie indicazioni terapeutiche e soggetti a obbligo di prescrizione.
Allarmante, infatti, la messa in vendita dell’ivermectina, antiparassitario utilizzato in campo veterinario per cui l’Ema, nel marzo 2021, ha raccomandato di non utilizzare il principio attivo per la prevenzione o il trattamento del Covid.
“E’ stata rilevata, infatti – spiegano i Nas – la presenza dell’ivermectina, per la quale l’EMA, nel marzo 2021, ha emanato una nota1 con cui raccomanda di non utilizzare il principio attivo per la prevenzione o il trattamento di Covid-19 al di fuori degli studi clinici, dell’antibiotico azitromicina, rispetto al quale l’Aifa ha fornito ai clinici elementi utili a orientare la prescrizione e a definire un rapporto fra i benefici e i rischi sul singolo paziente, dell’antinfiammatorio colchicina, utilizzato per alleviare il dolore da attacchi acuti di gotta, per il quale sempre l’Aifa, nell’aprile 2020, ha autorizzato uno studio per la sola sperimentazione clinica nel trattamento del Covid-19, degli antivirali lopinavir/ritonavir e dell’antimalarico idrossiclorochina, in merito ai quali l’Agenzia regolatoria ha emanato puntuali restrizioni e raccomandazioni circa l’utilizzo off label”, si legge in una nota del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute.
Ma, tra gli altri prodotti messi in vendita, anche l’indometacina, antinfiammatorio non steroideo impiegato nel trattamento delle malattie articolari degenerative, e ranitidina, utilizzata per la cura dell’ulcera gastrica o del reflusso gastroesofageo.
L’appello dei Nas
Il mercato virtuale veicolato dalla rete internet, infatti, come già emerso in precedenti controlli, è diventato un’importante fonte di commercio e approvvigionamento di farmaci. L’attenzione è alta. Con l’operazione di oggi, salgono a 313 i provvedimenti sinora eseguiti nel 2021 dai Nas, 274 dei quali correlati all’emergenza Covid-19.
I Nas invitano i cittadini a diffidare delle offerte in rete di medicinali e prodotti non autorizzati o di dubbia provenienza, ricordando che la vendita on line di farmaci soggetti a obbligo di prescrizione è assolutamente vietata e che, per quanto concerne l’offerta in vendita dei “medicinali senza obbligo di prescrizione”, è necessario verificare sempre la presenza del logo identificativo nazionale cliccando il quale si viene rimandati al sito web del Ministero della Salute contenente i dati relativi all’autorizzazione.
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