Ho sempre avuto perplessità, ma adesso non voglio più aspettare. In settimana mi vaccino”. Si è confidata così a chi le è più vicino Angelita Conte, figlia di Francesca, morta per Covid-19 lo scorso 22 novembre all’ospedale Cotugno di Napoli.

La 71enne Francesca Conte, con una carriera professionale nella società Calcio Napoli, è morta a causa delle complicazioni dovute all’infezione. Sui suoi profili social, da ieri non più visibili, non nascondeva la sua ‘fede’ no Vax, esprimendosi più volte contro chi provava a convincerla a sottoporsi al vaccino per evitare gli effetti più gravi dal contagio.

Un dramma e un destino comune anche alla sua amica e convivente Cinzia Imparato, anch’essa stroncata dal Covid-19 a pochi giorni di distanza sempre nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cotugno di Napoli.

Cinzia, 54enne molto conosciuta a Castellammare di Stabia dove aveva lavorato come commessa, rappresentante di moda e aveva gestito una pasticceria a Pompei, è morta sabato scorso, a dieci giorni di distanza dall’amica del cuore.

Erano “due no-vax agguerrite, non mettevate nemmeno le mascherine perché non credevate a questa maledetta pandemia – si legge in un post di un amico sui social – L’avete preso, vi siete infettate, siete state in gravissime condizioni dal primo minuto”.

Pensavano di migliorare presto. Cinzia aveva paura di farsi ricoverare”, raccontano alcuni amici a Repubblica. Entrambe quando si è trattato di andare in ospedale hanno tentato ‘cure fai da te’ domestiche, curandosi a casa con della Tachipirina, come se il Sars-Cov-2 fosse una semplice influenza.

Anche pe questo Angelita spiega che “mamma non si è pentita finché ha avuto la forza di parlare, ma alla fine non so cosa abbia pensato”.

Redazione

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