La mappa aggiornata del Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) mostra un’Unione Europea quasi completamente rossa. Quasi perché in Italia e in Spagna resistono delle aree di colore giallo. E lo aveva dichiarato ieri anche la cancelliera tedesca Angela Merkel: “Mi sentirei meglio se fossimo in una situazione come quella dell’Italia”, aveva detto annunciando nuove misure per contrastare l’aumento dei contagi. La situazione in Germania “purtroppo è molto seria. Se avessimo un’incidenza media di contagi da 130 come in Italia, o di 150, mi sentirei meglio”.

La massima incidenza dei casi insiste proprio in Germania oltre che in Benelux, Irlanda, Grecia e nell’Europa dell’Est. E invece in Italia sono ancora gialle Piemonte, Toscana, Umbria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna: le restanti sono rosse, tranne Friuli Venezia Giulia e la provincia di Bolzano in rosso scuro – il sistema si riferisce a un monitoraggio della pandemia secondo gli indici e l’incidenza del contagio, non al sistema di restrizioni e misure attivo in Italia. L’Estremadura in Spagna è gialla.

“Le evidenze attuali su trasmissibilità, gravità” della malattia “e fuga immunitaria sono altamente incerte per la variante di preoccupazione Omicron” del coronavirus pandemico. “Tuttavia, i dati preliminari dal Sudafrica suggeriscono che potrebbe avere un sostanziale vantaggio di crescita rispetto alla variante Delta. In tal caso, i modelli matematici indicano che Omicron dovrebbe causare oltre la metà di tutte le infezioni da Sars-CoV-2 nell’Unione europea/Spazio economico europeo entro i prossimi mesi”. È una delle valutazioni riportate dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, nel documento in cui si valuta il rischio collegato alla nuova variante (B.1.1.529). “Tanto maggiore è il vantaggio di crescita di Omicron rispetto alla variante Delta e la sua circolazione nell’Ue/See – si legge nella valutazione – tanto più breve è il tempo previsto prima che Omicron causi la maggior parte di tutte le infezioni da Sars-CoV-2”.

La variante Omicron è stata rilevata per la prima volta in Botswana l’11 novembre. Il numero dei Paesi dove viene tracciato il nuovo ceppo continua ad aumentare nell’Unione Europea e in tutto il mondo. Al momento sono 352 i casi confermati in 27 Paesi, 70 in 13 Paesi europei. La maggior parte di questi risale a storie di viaggi in Paesi dell’Africa meridionale. I casi di contagio sono comunque tutti asintomatici o lievi e “ad oggi, non ci sono stati casi gravi e nessun decesso riportato tra questi casi”. “Dati preliminari – spiega ancora l’Ecdc – suggeriscono che Omicron potrebbe essere associata a un aumento del rischio di reinfezione in Sudafrica. Tuttavia, in assenza di dati sulla neutralizzazione in vitro, dati sull’efficacia vaccinale e ulteriori dati sulla reinfezione in popolazioni esposte a varianti differenti di Sars-CoV-2 durante le precedenti ondate, la misura in cui Omicron elude o erode l’immunità derivata da vaccino o precedente infezione rimane incerta”.

Poco verosimile, secondo Maria Paola Trotta, coordinatrice unità di crisi dell’Agenzia Italiana dei Medicinali (Aifa) dedicata al covid-19, che ha parlato a Radio24, che la variante possa eludere le componenti anticorpali attivate dai vaccini. “Forse ci potrà essere una riduzione di efficacia nei confronti dall’infezione, ma ci si aspetta che verso le forme gravi e decessi possa restare a livelli adeguati. Ci sono ancora incertezze e i ricercatori stanno alacremente lavorato su questo”. Dello stesso avviso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto di aprire alla discussione sull’obbligatorietà dei vaccini. La Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha intanto dato il via libera alla somministrazione del vaccino Pfizer per i bambini tra i 5 e gli 11 anni a partire dal 16 dicembre.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.