L'inchiesta della GdF
Fatture false per rilevare il teatro Cilea di Napoli, indagati i patron di ‘Made in Sud’

Emissione e utilizzo di fatture false per avere la liquidità necessaria per rilevare il noto Teatro Cilea di Napoli. È quanto emerso nell’ambito di un’indagine della Procura partenopea che ha portato il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Napoli a eseguire 8 perquisizioni. Venti gli indagati a vario titolo, per emissione e utilizzo di fatture false, riciclaggio e autoriclaggio, tra cui Ferdinando Mormone e Mario Esposito, produttori della trasmissione televisiva ‘Made in Sud’, che non risulta coinvolta nell’indagine.
Risale al 2018 l’acquisizione della società che gestisce il Teatro Cilea del Vomero da parte di Tunnel Produzioni srl e Red Carpet srl, entrambe riconducibili a Mormone ed Esposito. Secondo i finanzieri di Napoli a contribuire all’acquisto del Teatro ci sarebbe anche l’intervento dell’imprenditore Luigi Scavone, socio di minoranza dell’Alma srl, già coinvolto in una maxi evasione fiscale e condannato in primo grado per reati tributari.
Le perquisizioni, scrive l’Ansa, sono frutto di attività condotte dalle fiamme gialle lo scorso 5 marzo, in pieno lockdown, finalizzata a fare luce sulle attività fittizie di alcune società cosiddette cartiere, attraverso le quali venivano emesse fatture (anche elettroniche) per operazioni inesistenti. Il denaro frutto delle attività illecite sarebbe poi stato reimpiegati in attività economiche e immobiliari.
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