Il numero delle vaccinazioni segnalate sul portale ufficiale era altissimo ma non quanto il numero degli accessi fisici nel centro vaccinale dell’Ospedale San Gennaro di Napoli. Nessuna messa in scena, nessuna spalla scoperta e nessun siero iniettato nel batuffolo di ovatta, ma una vera e propria truffa fatta per via informatica. Bastava pagare 300 euro per essere inseriti in piattaforma e ricevere il green pass vero senza essersi vaccinati.

È quanto ha scoperto il Mattino verificando che intorno al nosocomio della Sanità c’era un giro di mazzette che passata attraverso un commerciante del centro storico che poi segnalava i nominativi e i documenti, non è ancora ben chiaro a chi, e come per magia sullo screen del finto vaccinato compariva il green pass, quello vero. Sulla vicenda partiranno le indagini dei carabinieri del Nas e della Procura di Napoli.

I cronisti del Mattino avrebbero scoperto come funzionava il meccanismo: bastava recarsi al bancone del negozio e sussurrare le parole d’ordine: “Quando la seconda dose?”. Poi il no vax metteva sul banco 300 euro e la tessera sanitaria. Così dopo poco compariva il green pass rafforzato, quello che permette di accedere a tutto. Ma in questo caso a persone che non ne hanno il diritto.

Non è chiaro chi abbia recepito il documento e chi abbia caricato uno o cento nominativi sulla piattaforma regionale. Certo è che l’Asl Napoli 1 già negli scorsi mesi aveva scoperto un giro di falsi vaccini alla Fagianeria di Capodimonte tra novembre e gennaio. Lì i no vax entravano fin dentro le cabine, scoprivano la spalla e poi un infermiere che poi è stato fermato dai carabinieri iniettava per finta il siero, raccogliendolo in un batuffolo di ovatta. Nel caso del San Gennaro la truffa invece sembra meramente informatica.

Ad insospettire e a far scattare le verifiche dell’Asl ci sarebbe un fatto numerico. Ci sarebbe una grossa sproporzione tra il numero di vaccini dichiarati nella struttura ospedaliera e il numero di persone che fisicamente sarebbero entrate nel nosocomio. Fatto facilmente verificabile anche attraverso il sistema di videosorveglianza. E ancora, a distanza di 21 giorni tra la prima e la seconda dose, stesso vuoto di persone nel reparto, a monte di un numero decisamente alto di clienti vaccinati sulla carta. Le indagini chiariranno quanto sarebbe accaduto.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.