Ginevra aveva appena due anni, compiuti a dicembre. È volata via in sole 48 ore, colpita dal Covid. “La mamma ti amerà per sempre angioletto mio” scrive Rossella su un’immagine sorridente della sua unica figlia, morta all’ospedale Bambino Gesù, dove era arrivata lo scorso 29 gennaio in condizioni disperate dalla Calabria.

Un immenso dolore che lascia senza fiato, dopo una corsa contro il tempo iniziata venerdì scorso, quando la bambina ha iniziato a stare male nella sua casa di Mesoraca, in provincia di Crotone, e terminata tragicamente nella notte tra sabato e domenica a Roma, come racconta Repubblica.

Di ospedale in ospedale, fino al trasferimento a Roma

Quella che all’inizio sembra una febbre banale inizia a peggiorare. I genitori chiamano il 118 e i medici non hanno dubbi: Ginevra deve essere portata in ospedale. Ma a Mesoraca, centro di appena 6mila anime, non c’è: il centro più vicino è a Crotone, a mezz’ora di macchina. La bimba, positiva al Covid, viene ricoverata con una diagnosi di polmonite interstiziale bilaterale.

Inizialmente gestita al San Giovanni di Dio, in serata viene trasportata in rianimazione a Catanzaro, dove arriva- dopo un’ora di strada in ambulanza- in condizioni gravissime. La saturazione è a picco, viene quindi sottoposta a ventilazione assistita. Ma la Rianimazione della struttura di Catanzaro è per adulti, non per i bambini: nessun ospedale della Calabria ha il settore pediatrico. C’è la terapia intensiva neonatale, ma può ospitare solo neonati e Ginevra ha due anni, necessita di cure specifiche.

Grazie all’intervento della Prefettura di Catanzaro, un’ambulanza con a bordo la piccola e l’équipe medica viene imbarcata su un C-130J, mezzo dell’Aeronautica militare della 46esima brigata aerea di Pisa: destinazione Bambino Gesù. Ma quando Ginevra arriva a Roma, è ormai tardi: tutti i tentativi di salvarla sono vani. “Era già intubata e in condizioni disperate, con insufficienza respiratoria e compromissione delle funzioni vitali” fanno sapere dall’ospedale pediatrico.

Non è possibile che nel 2022 una bambina calabrese debba ancora andare a Roma per essere assistita perché in Calabria non ci sono le strutture” sottolinea indignato Domenico Minasi, presidente della sezione calabrese della società di Pediatria e primario a Reggio Calabria, intervistato da Repubblica

Il dolore della famiglia

Il papà Giuseppe, carabiniere, vaccinato ma positivo, non ha potuto seguire la moglie e la sua bambina nel loro percorso da un ospedale all’altro. “È stravolto, distrutto” raccontano le persone a lui vicine.

Sui social, oltre ai tantissimi messaggi di vicinanza alla famiglia, sono sempre di più gli utenti che puntano il dito contro il divario dell’assistenza sanitaria in Italia.

Il sindaco di Mesoraca, dove l’intera comunità è sotto shock, ha annunciato il lutto cittadino per il giorno del funerale della piccola, mercoledì 2 febbraio. Verrà osservato un minuto di silenzio negli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, e in tutti gli uffici pubblici del territorio comunale alle ore 12:00. Sarai un angelo meraviglioso Ginevra, nel giardino dei piccoli angeli”.

 

Mariangela Celiberti

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