Avrebbe dovuto decidere ieri la Cassazione e invece tutto rinviato al 13 novembre. Siamo nell’ambito del processo a Gabriele Elia, l’ex assessore di Cellino San Marco, da dieci anni sotto processo per una presunta corruzione di mille euro. Siamo dentro una storia che ha dell’incredibile e che vi abbiamo raccontato. Perché c’è un arresto con mitra ed elicotteri all’alba, mentre mancano le prove a sostegno di una richiesta di condanna così pesante: sei anni e sei mesi in primo e secondo grado mancano del tutto. Ma la cosa più grave è che il Pm che lo accusò e arrestò fa parte della sezione della Cassazione che lo giudicherà.

Non del collegio, ma insomma, con quei giudici sentenzia ogni giorno all’unanimità e ci beve il caffè. Su questo è intervenuto, con una interrogazione parlamentare al ministro Nordio, l’onorevole di Forza Italia Alessandro Cattaneo. Ieri la Cassazione avrebbe dovuto decidere se spedirlo di nuovo in galera o ribaltare le precedenti sentenze e liberarlo da questo incubo.

Invece, tutto rinviato al 13 novembre a causa dello sciopero delle Camere Penali per il sovraffollamento carcerario. Il rinvio però introduce una novità, con il cambio del presidente del collegio giudicante: sarà infatti il giudice Di Stefano, famoso per il suo ruolo nel processo Mafia Capitale, a presiedere il nuovo collegio.

Rimane invece invariata la sezione giudiziaria, la stessa che ha visto coinvolto il pubblico ministero responsabile dell’invio di elicotteri e mitra al dottor Elia. Nel frattempo, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, avrà il tempo per rispondere all’interrogazione e forse fare luce su questa vicenda. Contestualmente, il Governo ha approvato definitivamente il primo disegno di legge proposto da Nordio. Tra le novità introdotte, l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, la limitazione della custodia cautelare attraverso l’istituzione di una terna di giudici e una stretta sulle intercettazioni di terze parti. Si parla di una svolta epocale, epocale sarebbe pure la separazione delle carriere e garantire un giusto processo al cittadino.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.