La 29enne Hayley Arceneaux sarà la “non-astronauta” più giovane ad andare nello spazio. Infatti, la ragazza è un’assistente medico presso l’ospedale pediatrico di St. Jude di Memphis ed è stato proprio il suo datore di lavoro a chiederle qualche mese fa se voleva partecipare all’iniziativa di Jared Issacman, miliardario e CEO di Shift 4 Payments.

Arceneaux e Issacman, insieme ad altre due persone dell’equipaggio ancora non annunciate, faranno parte del progetto Inspiration 4, il primo volo spaziale a portare non astronauti professionisti in un viaggio della durata di alcuni giorni in orbita attorno alla Terra.

Hayley racconta alla CNN il momento della domanda del suo capo: “Ricordo di aver riso. E poi ho solo detto Si! Si, scrivi il mio nome”. Scelta non a caso siccome nella sua vita ha affrontato una “missione” molto più difficile di quella che le è stata proposta. Infatti, la ragazza ha dovuto combattere con un cancro, fortunatamente sconfitto dopo una lunga battaglia. Inoltre sarà non solo la più giovane americana civile a viaggiare nello spazio, ma anche la prima persona al mondo che viaggerà con una protesi.

Arceneaux al posto del femore, infatti, ha una protesi interna. A 10 anni le fu diagnosticato l’osteosarcoma, un tipo di cancro che causa la crescita dei tumori intorno alle ossa soprattutto durante la fase di sviluppo di un bambino. Fu proprio un medico del St. Jude a salvarle la gamba e soprattutto la vita. Però, il suo chirurgo ortopedico le impose molti limiti: niente sci, niente immersioni, niente salti da un trampolino. Ma il dottore non le ha messo alcun limite per viaggiare nello spazio.

Hayley nel descrivere quel periodo della sua infanzia esprime la sua gratitudine all’ospedale St. Jude che nonostante tutto le “ha permesso di essere una bambina” facendole fare, come tutti i bambini, scherzi, creare spettacoli, diventare principesse o astronauti.

Ricercatori e sostenitori hanno cercato a lungo di combattere lo stigma secondo cui le persone con disabilità sono meno adatte ai viaggi nello spazio. Anche perché, l’ambiente senza forza di gravità facilita gli spostamenti delle persone con disabilità. Inoltre, altri punti a loro favore sono la tenacia e la forza di volercela fare, caratteristiche che li renderebbero candidati ideali.

Ha raccontato Arceneaux: “Fino a questa missione gli astronauti dovevano essere fisicamente perfetti e ora le cose stanno cambiando. È semplicemente incredibile per la rappresentazione e arrivare a mostrare ai malati di cancro ciò che è possibile“.

Il decollo è previsto nel mese di ottobre 2021, viaggeranno nella capsula SpaceX Crew Dragon, il veicolo progettato per trasportare gli astronauti della NASA verso la Stazione Spaziale Internazionale e che ha effettuato i suoi primi voli con equipaggio lo scorso anno.

La missione Inspiration 4 ha come obiettivo la raccolta di più di 200 milioni di dollari per la ricerca nell’ospedale di St. Jude. I primi 100 milioni di dollari sono stati donati dallo stesso Issacman.

Il nome della missione “Inspiration 4” è indicativo per descrivere il messaggio che si vuole trasmettere: le quattro persone dell’equipaggio avranno tutti una storia diversa che può essere d’ispirazione per molte persone.

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Laureata in relazioni internazionali e politica globale al The American University of Rome nel 2018 con un master in Sistemi e tecnologie Elettroniche per la sicurezza la difesa e l'intelligence all'Università degli studi di roma "Tor Vergata". Appassionata di politica internazionale e tecnologia