A Boca Chica in Texas, ieri 2 febbraio, esplode al secondo tentativo il prototipo di astronave di SpaceX, con il quale il CEO dell’azienda Elon Musk vuole raggiungere Marte e la Luna.

Il sistema è composto da due elementi, entrambi progettati per essere completamente e rapidamente riutilizzabili: un’astronave chiamata Starship e un razzo gigante noto come Super Heavy che avrà circa 30 motori.

L’astronave sarà alimentata da sei raptor e sarà abbastanza potente da staccarsi dalla Luna o da Marte nonostante il necessario aiuto dei booster per scendere sulla Terra. L’obiettivo di Musk è quello di rendere Starship completamente riutilizzabile, immaginando un razzo più simile a un aereo commerciale, con brevi tempi di consegna tra i voli in cui l’unico costo principale è il carburante.

Il secondo test è stato effettuato ieri con un ritardo di una settimana a causa della violazione da parte di SpaceX effettuata durante il primo tentativo del 9 dicembre. Il volo infatti violò la licenza di lancio della Federal Aviation Administration (FAA) la quale dopo aver condotto un’indagine ha sospeso i test dell’azienda dell’imprenditore miliardario Elon Musk, fino a ieri.

La FAA ha osservato che SpaceX “ha proceduto con il lancio senza dimostrare che il rischio pubblico derivante dalla sovrapressione dell’esplosione a campo lontano rientrava nei criteri normativi”. La frase “sovrapressione dell’esplosione di campo lontano” si riferisce agli effetti di un’esplosione, come l’atterraggio di emergenza di SN8 e SN9.

La navicella senza pilota, denominata SN9, composta in acciaio inossidabile ed alta come un palazzo di 16 piani, è decollata alle 15:25 EST (18:25 GMT; 14:25 ora locale del Texas).

L’SN9 dopo aver raggiunto un’altitudine di 10km e ha iniziato una manovra di discesa controllata e programmata a breve distanza da dove era decollata, al largo delle coste dello stato del Texas. Il veicolo è stato inviato verso il cielo dai suoi tre motori raptor a metano che sono stati disattivati in sequenza, quando il prototipo ha raggiunto l’altitudine desiderata.

A quel punto, l’astronave si è posizionata orizzontalmente per iniziare il suo ritorno a terra. Questa discesa, appurata e progettata, cerca di simulare il modo in cui i futuri veicoli spaziali rientreranno nell’atmosfera terrestre dall’orbita. Con questa posizione l’ampia superficie generata dal veicolo riduce la velocità.

“Abbiamo avuto, ancora una volta, un altro grande volo verso l’alto … dobbiamo solo lavorare un po ’su quell’atterraggio”, ha detto John Insprucker, il principale ingegnere di integrazione di SpaceX.

A causa del non rallentamento o della errata posizione d’atterraggio il risultato è stato lo stesso del suo predecessore, il prototipo SN8 a tre motori: un’esplosione.

Il veicolo non è riuscito a rialzarsi in tempo per l’atterraggio e si è spaccato a terra con uno schianto assordante, esplodendo in fiamme arancioni brillanti e una nuvola di polvere – sei minuti e 26 secondi dopo il lancio.  L’SN9 è stato avvolto dalle fiamme quando ha colpito la piattaforma di cemento a terra.

Tuttavia, SpaceX ha affermato di aver ottenuto una grande quantità di dati e che i suoi ingegneri sarebbero andati avanti con il programma. L’imprenditore Musk ha recentemente affermato che Starship dovrebbe iniziare a lanciare persone su Marte entro il 2026 e potrebbe farlo anche entro il 2024 “se saremo fortunati”.

Un altro tentativo di lanciare e far atterrare un prototipo di astronave è previsto nel prossimo futuro, con SN10 già situato su una vicina piattaforma di lancio che dovrebbe iniziare presto i test pre-lancio.

Altri prototipi sono in varie fasi di assemblaggio a Boca Chica.

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Laureata in relazioni internazionali e politica globale al The American University of Rome nel 2018 con un master in Sistemi e tecnologie Elettroniche per la sicurezza la difesa e l'intelligence all'Università degli studi di roma "Tor Vergata". Appassionata di politica internazionale e tecnologia