“Mai dire mai”. Con queste parole Yuri Ushakov, consigliere per la politica estera di Vladimir Putin, apre ad un possibile dialogo tra quest’ultimo e Zelensky, poco dopo l’ennesimo rifiuto del presidente ucraino di negoziare con il suo omonimo russo. Una risposta, quella ripresa dalla Tass, che arriva in concomitanza con la notizia, diffusa su Twitter dal capo dello staff di Zelensky, Andriy Yermak, che gli alleati sarebbero pronti a chiudere i cieli dell’Ucraina con i sistemi antiaerei e antimissile. “Un’altra Ramstein, un evento storico, perché si decide di chiudere il cielo dell’Ucraina. Rafforzare lo spazio aereo e i sistemi di difesa missilistica è ciò di cui abbiamo bisogno”, ha ribadito Yermak sui social.

Nel frattempo, non si ferma il braccio di ferro sul gas tra Russia e Ue. Secondo Gazprom “non ci sono garanzie che l’Europa sopravviva a questo inverno con le attuali riserve negli impianti di stoccaggio”, mentre Vladimir Putin ha detto che il price cap sull’energia russa è “un imbroglio” e che verranno bloccate le forniture a chiunque decida di applicarlo. Il leader russo si è anche detto pronto “a fornire ulteriori volumi di gas all’Europa in autunno-inverno attraverso il Nord Stream 2“, ribadendo che la scelta è “in mano all’Europa”. E proprio dall’Europa arriva la risposta della commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson, in conferenza stampa a Praga dopo il vertice informale dei ministri europei dell’Energia.

Sul price cap “riteniamo che negoziare il prezzo con i fornitori” sia una opzione “migliore” ma se, ciò non fosse possibile, la Commissione sarebbe pronta a valutare “un meccanismo per limitarli”. Simson, poi, ha confermato che la Commissione presenterà il pacchetto il 18 ottobre. L’intento, per quella data, è che Germania e Olanda rivedano il no al prezzo del gas.  Come ha dichiarato il ministro dell’Energia ceco, Jozef Sikela, al termine del vertice di Praga, “la riunione di oggi ha contribuito a colmare le distanze tra gli Stati membri e ci stiamo muovendo verso una soluzione comune” per abbassare i prezzi.

Intanto, sale l’attesa per il vertice di domani tra il presidente turco Erdogan e il leader russo Putin. “La Russia si aspetta che Recep Tayyip Erdogan, nell’incontro di domani con Vladimir Putin, esponga le sue proposte sui format per possibili negoziati tra Mosca e l’Occidente”. Ha dichiarato Ushakov rispondendo a una domanda dei giornalisti se la proposta turca riguardasse anche contatti tra Mosca e Kiev. “Diverse iniziative vengono principalmente discusse sui media, che citano vari format di dialogo, tra cui Russia e Stati Uniti, e i principali Paesi dell’Europa occidentale”. Il Cremlino, ha aggiunto, “si aspetta che i turchi proporranno qualcosa” su questo tema.