Negli anni ’80 l’epidemia di Aids colpì milioni di persone, uccidendone decine di migliaia ogni anno. L’uso del preservativo aumentò rapidamente, soprattutto nel Nord del pianeta, incontrando non pochi ostacoli in alcuni Paesi come l’Italia, dove all’inizio si invitò semplicemente all’astinenza. Il racconto che l’Aids colpisse solo omosessuali e tossicodipendenti diminuì sotto il peso dell’evidenza di un numero crescente di casi fra gli eterosessuali.

La storia non è finita. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, alla fine del 2022 nel mondo erano infette 39 milioni di persone, il 76% delle quali seguiva però terapie antivirali che sopprimono effetti e trasmissibilità, evitando che l’Hiv degenerasse in Aids. Prevedibilmente, nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa orientale e meridionale, la disponibilità di farmaci è carente e la situazione rimane più drammatica. I tagli annunciati da vari Paesi alla cooperazione internazionale avranno effetti nefasti anche in questo ambito, soprattutto se uniti a rifiuti culturali o religiosi di educazione sessuale e contraccezione, preservativo incluso.

Che cos’è il PrEP

L’uso del profilattico è comunque in declino in vari Paesi europei, ma non è completamente una cattiva notizia. Negli ultimi anni, i quattro sistemi sanitari del Regno Unito hanno infatti iniziato a fornire gratuitamente il PrEP, Pre-Exposure Prophylaxis, un medicinale che permette di prevenire la trasmissione dell’Hiv anche nel caso di sesso non protetto con persone infette. Si può argomentare che altri farmaci essenziali avrebbero dovuto avere precedenza, ma questa scelta ha anche basi economiche. Migliaia di persone con l’Hiv non sanno di averlo, diffondendolo quindi inconsapevolmente. Questo avviene maggiormente nelle comunità in cui manchi informazione o educazione in merito.

Il PrEP in Italia

Il PrEP, anche se contiene lo stesso tipo di antivirali usati a vita nelle terapie per l’Hiv, non solo è più economico ma può essere sospeso in ogni momento. In altre parole, la prevenzione può far risparmiare parecchio. In Italia è disponibile dal 2023. Gli utenti sono aumentati notevolmente ma nel 2024 erano poco più di 16.000, prevalentemente uomini gay e con disparità enormi fra le regioni. Nel Sud i contagi non mancano ma sussistono più spesso remore a parlare di sessualità e omosessualità, quindi anche rivolgersi al medico di famiglia perché prescriva una visita infettivologica può costituire un ostacolo. I contatti proseguono poi con gli ospedali che offrono il servizio. Alcune strutture sanitarie richiedono un pagamento per visite e analisi periodiche, mentre altre forniscono gratuitamente anche quelle. Per pillole o iniezioni non si paga.

Negli anni ’80 l’organizzazione anti-Aids americana Act Up diffuse lo slogan “Silenzio=Morte”, per sollecitare maggiore informazione sul tema, anche se all’epoca farmaci di prevenzione e controllo del virus non erano disponibili. A maggior ragione adesso, più informazione e meno pregiudizi potrebbero recare benefici alla salute.

Adolfo Sansolini

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