“Non è vero, non abbiamo attaccato alcuna nave italiana. Sarebbe meglio evitare informazioni sospette e imprecise”. In un’intervista all’Adnkronos il vice capo dell’Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell’agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer, commentando l’operazione condotta nei giorni scorsi dalla Nave Caio Duilio che ha abbattuto un drone nello Stretto di Bab al-Mandab in “attuazione del principio di autodifesa”. Drone del gruppo sciita zaydita che controlla ampie zone dello Yemen tra cui la capitale Sana’a.

“Non vogliamo prendere di mira l’Italia o altri Paesi. Il nostro obiettivo sono le navi americane, britanniche e israeliane e quelle dirette verso l’entità sionista”, sottolinea Amer. Poi alla domanda se l’Italia è o sarà un obiettivo delle operazioni militari degli Houthi, l’esponente degli Ansar Allah è vago: “Vediamo gli sviluppi e poi decideremo”. L’Italia ha assunto il comando operativo della missione difensiva europea Aspides e questo potrebbe renderla un bersaglio per i miliziani dello Yemen. “Se l’Italia fermasse di nuovo un nostro attacco significherebbe un suo maggiore coinvolgimento nella guerra contro di noi”, precisa.

Perché per Amer quanto accaduto a inizio marzo nel mar rosso, con il drone abbattuto dalla Caio Duilio, “non sarebbe dovuto accadere”. Il drone, aveva spiegato il ministero della Difesa Guido Crosetto, si trovava a circa sei chilometri dalla nave italiana, in volo verso di essa, sottolineando che “gli attacchi terroristici degli Houthi sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alle sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia”.

Per uno dei responsabili mediatici degli Houthi, “il fatto che l’Italia abbia fermato la nostra operazione è inaccettabile”. L’obiettivo, ribadisce, non è quello di attaccare le navi italiana ma “mettersi a protezione delle navi israeliane e americane” esporrebbe l’Italia a rischi e, in particolare, “minaccia la sicurezza delle sue navi in ​​futuro”.

Redazione

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