L’epidemia influenzale sarà più aggressiva rispetto agli ultimi due anni dove, ‘grazie’ alle restrizioni per il Covid (a partire delle scuole chiuse), al distanziamento e alle mascherine obbligatorie, il virus influenzare era circolato molto meno.

Adesso invece i casi sono in aumento e si prospetta una stagione invernale ad alta intensità, con un picco che potrebbe arrivare anche a inizio gennaio. L’epidemia influenzale in corso, chiamata “australiana” perché si manifesta prima nel continente oceanico dove è inverno quando qui è estate, non avrà il suo picco tra i mesi di gennaio e febbraio ma – secondo gli esperti – anche prima, considerato l’aumento dei casi delle ultime settimane.

“Stiamo sperimentando quello che in Australia hanno appena subito, una stagione particolarmente pesante con un inverno (corrispondente al nostro agosto), in cui si è diffusa una nuova variante di virus influenzale che ha determinato la peggiore stagione degli ultimi 5 anni”, sottolinea il virologo Fabrizio Pregliasco, ai microfoni di Sky TG24. I sintomi più comuni? Febbre alta, dolore alle ossa, mal di gola e inappetenza.

Secondo Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, “sotto i 5 anni c’è stata un’impennata a 40,8 casi per mille rispetto a 29,6 della settimana precedente – afferma in una intervista al Corriere della Sera – I più piccoli, specialmente da 0 a 2 anni, in pratica non hanno incontrato mai questi virus perché hanno trascorso gli ultimi due inverni a casa o con le scuole chiuse. L’Influenza in quelle stagioni ha fatto fatica a diffondersi. Sono quindi molto esposti al contagio”.

I più colpiti sono soprattutto i bambini. E in molte regioni italiane si sono registrati problemi e lunghe attese sia nei pronto soccorso, per l’eccessivo numero dei piccoli pazienti, sia con i pediatri di famiglia, sempre più difficili da contattare.

SINTOMI E CURA – “Niente cambia dal punto di vista della sintomatologia che dura in media cinque giorni – spiega Rezza -. Febbre molto alta che sale rapidamente, dolore alle ossa, mal di gola, raffreddore, inappetenza. Anche le cure non cambiano. Prendere antipiretici per abbassare la temperatura, bere molto, riposo e no antibiotici a meno che non siano indicati dal medico di fronte al sospetto di una complicazione batterica. Ricordiamo ancora che gli antibiotici non funzionano contro i virus”, afferma.

VACCINO – Nelle scorse settimane, Susanna Esposito, docente di pediatria all’università di Parma e responsabile del tavolo tecnico su malattie infettive e vaccinazioni della Sip, Società Italiana di Pediatria, ha raccomandato la campagna vaccinale: “Il Ministero offre la vaccinazione attiva e gratuita ai bambini tra sei mesi e sei anni, ma anche per gli altri è consigliato per evitare malattia, farmaci e antibiotici”, ha detto. Considerato l’imminente calo di temperature, bisognerà aspettarsi anche un nuovo picco. E per questo motivo non bisogna aspettare molto per immunizzarsi: “Il vaccino impiega 10-15 giorni per essere efficace” spiega Esposito. Nei bambini al di sotto dei 9 anni che non sono mai stati vaccinati prima occorrono due dosi a 4 settimane di distanza. Il picco dell’influenza di tipo A è già arrivato, ma nella seconda parte della stagione ci aspettiamo anche un secondo virus di tipo B. Il vaccino somministrato è di tipo quadrivalente e copre entrambi”. I sintomi di Covid e influenza sono simili, solo il tampone può dare risposte certe se si è in presenza dell’uno o dell’altro.

Avatar photo

Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.