Italia quasi interamente gialla, da oggi, secondo il sistema delle norme anti-covid, e “il virus ringrazia”. Questa la posizione di Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia. Un pensiero condiviso sulla sua pagina Facebook, molto critico con quelle che sono le misure adottate dal governo a partire da un algoritmo, basato su 21 parametri, ma comunque per l’esperto “tutto incentrato su Rt”, l’indice di contagio, che fa “acqua”. Un rischio, con restrizioni troppo leggere, di ridare spazio e opportunità al coronavirus di circolare per Lopalco.

Quindici Regioni, dalla mezzanotte di oggi, sono quindi “zona gialla” mentre restano “arancione” Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Gli affollamenti che nel weekend si sono registrati in molte città hanno portato il ministro della Salute Roberto Speranza a fare un appello per la “massima prudenza per non tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane”. La Puglia, dunque, per la quale l’epidemiologo ricopre il ruolo di assessore alla Salute resta nella fascia intermedia di rischio tra il basso e l’elevato del Rosso. Nessuna Regione nella fascia più a rischio. Il sistema dell’algoritmo era stato ampiamente criticato, soprattutto dai governatori. Il Presidente della Campania Vincenzo De Luca lo ha definito un “marchettificio”.

Lopalco ha intitolato il suo post sui social La dittatura dell’algoritmo:

“Da lunedì quasi tutto il Paese si colora di giallo. Il virus ringrazia. La scelta del Governo è inappuntabile: c’è una regola condivisa ed in base all’algoritmo l’Italia è gialla. Punto. Eppure il segnale che questo algoritmo, tutto incentrato su Rt, facesse acqua era già evidente quando, davanti alla possibilità che l’Italia di colorasse di giallo già diverse settimane fa, le soglie per il passaggio da una fascia all’altra erano state modificate al ribasso.

A quanto pare non è bastato. Quando in tutta Europa, di fronte alle incertezze derivate dalle nuove varianti e nel pieno dell’inverno, si decide di stringere le misure, nel nostro Paese ci si affida in modo pilatesco ad un algoritmo per allentare le misure. Basteranno gli inviti alla prudenza dei cittadini? Dubito. Le scene registrate in dicembre quando molte regioni (fra cui la Puglia) passarono in Zona Gialla le ricordiamo tutti. Lo so che sarò impopolare (sono un pessimo politico): ma lasciare al virus la briglia sciolta in questo momento può essere un errore imperdonabile”.

CHE COSA SI PUO’ FARE – Nelle Zone Gialle è confermato il divieto di spostamento dalle 22:00 alle 5:00 salvo esigenze lavorative, necessità o salute. Resta la forte raccomandazione di non spostarsi per la restante parte della giornata con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi. E’ vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse Regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione (anche seconde case di proprietà o in affitto). Dal 15 febbraio sarà possibile svolgere le prove dei concorsi che prevedano la partecipazione massima di 30 persone per sessione. Aperti dal lunedì al venerdì con esclusione dei giorni festivi a condizione che sia garantito il contingentamento degli ingressi per evitare gli assembramenti. In presenza alle scuole superiori almeno il 50% degli alunni fino a un massimo del 75%. L’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione continua a svolgersi integralmente in presenza. Aperti dalle 5:00 fino alle 18:00 nelle aree gialle bar e ristoranti, dopo le 18 consentito delivery e asporto (quest’ultimo fino alle 22). Per i bar però l’asporto è consentito solo fino alle 18. Restano chiusi gli impianti nei comprensori sciistici che possono essere utilizzati solo da atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale da Coni, Cip e dalle rispettive federazioni.

IL BOLLETTINO – Il bollettino di ieri, in Italia, ha fatto registrare 11.252 nuovi casi di Covid-19, a fronte di 213.364 tamponi effettuati, e 237 decessi, la cifra più bassa da inizio anno. Secondo un rapporto dell’Istituto superiore di Sanità, le vittime nella seconda ondata sono state quasi 50mila, il 31% delle quali in Lombardia

Antonio Lamorte

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