“Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza sulla situazione dei contagi in Italia. Probabilmente preoccupato dal “liberi tutti” che sta andando in scena in tutte le città italiane con la folla assembrata nelle strade ha invitato i cittadini a rimanere prudenti, nonostante l’Italia da lunedì 1 febbraio sarà praticamente tutta zona gialla.

IL CAMBIO DI COLORE – Da domani, lunedì 1 febbraio, scattano infatti i nuovi colori delle regioni, in Italia. Saranno in zona arancione Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Saranno invece zona gialla Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria.

IL REPORT DELL’ISS – Intanto il report dell’Iss parla chiaro. Sono 50mila i decessi per Covid in Italia durante la seconda ondata dell’epidemia. Secondo il rapporto Iss sulle caratteristiche dei pazienti deceduti, aggiornato al 27 gennaio, da ottobre le vittime del virus sono 49.274: superato ampiamente il bilancio della prima ondata, da marzo a maggio 2020, quando i decessi furono 34.278. Nella fase intermedia, quella estiva da giugno a settembre, i morti sono stati invece 1.837.

Tra prima e seconda ondata, si evince dal report, si è modificata la distribuzione regionale: se nella prima fase, che ha travolto prevalentemente il Nord, in Lombardia si contavano addirittura il 47,7% delle vittime totali, in questa seconda la percentuale scende al 19,7, una su cinque. Seguono il Veneto, con il 13,2% dei decessi, l’Emilia Romagna con il 9,7%, il Piemonte con l’8% e il Lazio con il 7,6%. Quanto alle caratteristiche dei deceduti, l’età media dei è 81 anni. Le donne decedute sono 37.295 (43,7%). L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione. L’età media dei decessi settimanali è andata sostanzialmente aumentando fino agli 85 anni (1 settimana di luglio) per poi calare leggermente.

ASSEMBRAMENTI NELLE CITTA’ – Intanto gli italiani non hanno saputo resistere alla voglia di normalità. Provati da mesi di chiusure nell’ultimo weekend di gennaio hanno affollato le strade e le piazze. In molte città il clima è quello di un weekend qualunque prima del covid. A Milano segnalati assembramenti pericolosi alla Darsena sui Navigli. A Roma struscio selvaggio in via del Corso eppoi i tavolini dei bar di Campo de’ Fiori di nuovo occupati dalle comitive con le bevande da asporto consumate in loco. Affollamenti anche in Veneto per il debutto dei saldi, con i sindaci dei sette capoluoghi preoccupatissimi. Stessa situazione anche a Napoli.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.