“Dovrei divertirmi a guardare il contagio avvenire davanti ai miei occhi? La pandemia non si prende una pausa, la variante Delta approfitterà di persone non vaccinate, in ambienti affollati, senza mascherine, che urlano/gridano/cantano. Devastante”. È il monito, durissimo, che è arrivato la scorsa sera, mentre la finale dell’Europeo tra Italia e Inghilterra si avviava verso i rigori, da Maria van Kerkhove, responsabile tecnico dell’Organizzazione mondiale della Sanità per la crisi Covid-19.

Un atto di accusa fortissimo di fronte ai 67mila spettatori ammessi a Wembley, il tempio del calcio inglese dove l’Italia ha conquistato l’Europeo superando ai rigori i padroni di casa.

Gli assembramenti sugli spalti e quelli ancora più incontrollati all’esterno dello stadio hanno fatto infuriare la van Kerkhove, vista anche la diffusione ormai preoccupante della variante Delta a Londra e in generale nel Paese.

Proprio la decisione del governo inglese, avallata dalla UEFA, di consentire il ‘tutto esaurito’ a Wembley aveva fatto storcere il naso nei giorni scorsi. La diffusione della variante Delta aveva anche spinto il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi ad avanzare la possibilità di spostare a Roma la finale della competizione, richiesta respinta in tandem da Boris Johnson e dalla stessa UEFA di Aleksander Čeferin.

Contro la scelta di disputare a Londra gli atti finali dell’Europeo, le due semifinali e la finale, si era scagliato anche il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer. “Ritengo che il comportamento della Uefa sia assolutamente irresponsabile”, aveva sottolineato Seehofer in una conferenza stampa, avanzando il sospetto che “ci sia un problema di tipo commerciale, e ragioni del genere non dovrebbero prevalere sulla protezione della salute. Posso solo fare appello all’organizzazione affinché riveda la sua posizione”.

E a proposito di variante Delta, si riunisce oggi il tavolo tecnico del ministero della Salute per definire i parametri dei profili di rischio Covid per le Regioni, alla luce della variante Delta. L’Iss ha infatti evidenziato “l’ampia distribuzione dei nuovi casi”, che indica “una ridotta ma persistente circolazione diffusa del virus” nel Paese.

Redazione

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