Il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-Un ha scritto un messaggio al Presidente russo Vladimir Putin esprimendo tutta la sua vicinanza “alla causa del popolo russo per sradicare la minaccia politica e militare e il ricatto delle forze ostili e per salvaguardare la dignità, la pace e la sicurezza del Paese”. Pieno appoggio all’ “operazione speciale” in Ucraina dunque. A rendere noto il messaggio è stata l’agenzia di stampa nordcoreana Kcna.

La “ferma solidarietà” espressa da Kim Jong-un a Vladimir Putin è arrivata nel Giorno della Vittoria, lunedì 9 maggio, in cui i russi ogni anno festeggiano la vittoria dell’Unione Sovietica sul Terzo Reich nazista in quella che a Mosca definiscono la “Grande Guerra Patriottica”, ovvero la Seconda Guerra Mondiale. Già a febbraio, quando è partita l’offensiva russa in Ucraina definita da Putin “operazione speciale” di “smilitarizzazione” e “denazificazione” il ministero degli Esteri di Pyongyang aveva abbracciato le motivazioni russe sulla guerra definendo la crisi ucraina il frutto della “politica egemonica” degli Stati Uniti e dei loro paesi occidentali alleati.

Kim Jong-un ha anche detto di essere “convinto che le relazioni strategiche e tradizionali di amicizia tra i due Paesi si svilupperanno maggiormente in conformità con le esigenze dei tempi”. Oggi pomeriggio a Pyongyang è stato detto ai cittadini di rientrare a casa. Improvvisamente, come riportato da NK News. La misura è stata definita “lockdown nazionale”. Non sono noti i motivi della restrizione che ha provocato lunghe file alle fermate degli autobus e colonne di residenti in cammino verso casa.

Questo genere di misure viene preso quando le autorità segnalano livelli elevati di inquinamento per “polvere gialla” nell’aria. Da quando il Paese, per prevenire la diffusione del coronavirus, ha chiuso le frontiere con Russia e Cina le ambasciate sono quasi deserte da due anni. Il regime non ha segnalato casi di contagio da covid-19 e non ha accettato i vaccini dall’estero, neanche da Pechino. È l’unico Paese al mondo con l’Eritrea a non aver avviato una campagna di vaccinazione.

L’esercito sudcoreano ha reso noto pochi giorni fa che la Corea del Nord ha sparato un proiettile non identificato al largo della sua costa orientale. Probabilmente un missile balistico. Il lancio appena tre giorni dopo quello di un missile in un contesto di tensione in crescita in quanto i test si susseguono regolarmente. Si tratterebbe del quindicesimo lancio dall’inizio dell’anno.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.