Si apre un nuovo fronte di tensione internazionale mentre è in corso e senza tregua la guerra in Ucraina. La Corea del Nord di Kim Jong-un ha infatti lanciato un “proiettile non identificato” verso il mar del Giappone, come riferito dalle autorità militari di Seul.

Una nota del Comando di Stato maggiore congiunto sudcoreano evidenzia infatti del lancio di un “proiettile non identificato” effettuato dal territorio della Corea del Nord verso il mar del Giappone.

Pur non fornendo ulteriori dettagli, le prime indicazioni farebbero ipotizzare il test di un missile balistico a lungo raggio: un segnale preoccupante che arriva a quattro giorni dalle ultime esercitazioni d’artiglieria fatte da Pyongyang e il lancio della scorsa settimana, che secondo Seoul sarebbe però fallito, di un apparente sistema missilistico a lungo raggio.

Il lancio del missile è stato confermato anche da Tokyo. Il ministero della Difesa giapponese ha infatti riferito che un missile non identificato lanciato dalla Corea del Nord sarebbe caduto a circa 170 chilometri dalle coste della prefettura di Aomori, a nord ovest del Paese, intorno alle 15:35 ora locale (7:35 ora in Italia).

Il missile nordcoreano sarebbe finito dunque all’interno della Zee giapponese, la Zona economica esclusiva. Fonti del ministero hanno riferito alla Nhk, la televisione pubblica, che il proiettile ‘sparato’ da Pyongyang ha raggiunto un’altitudine di 6.000 km, e dunque potrebbe trattarsi di un missile balistico intercontinentale.

E di missile intercontinentale ha parlato esplicitamente il presidente sudcoreano Moon Jae-in al termine della riunione del Consiglio sulla sicurezza nazionale, esprimendo preoccupazione e disappunto “per la violazione della moratoria autoimposta da Pyongyang” sui test e delle risoluzioni Onu.

Il lancio del missile balistico intercontinentale non arriva casualmente: la ‘provocazione’ di Pyongyang giunge infatti a ridosso di una data importante da celebrare, il 15 aprile, a 110 anni dalla nascita del fondatore dello Stato Kim Il Sung, nonno dell’attuale leader Kim Jong-un.

Il missile avrebbe volato per 71 minuti e avrebbe una gittata di 1.100 chilometri: sarebbe dunque in grado di raggiungere gli Stati Uniti e in particolare Guam, un importante hub militare statunitense nel Pacifico. Proprio gli USA sarebbero il reale ‘obiettivo’ di Kim Jong-un, un chiaro segnale di escalation nelle tensioni tra il regime nord coreano e Washington

Redazione

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