Dmitry Rogozin, il direttore dell’Agenzia spaziale russa Roscosmo, non è nuovo a ‘sparate’ di disinformazione sulla guerra in corso in Ucraina, quella che a Mosca definiscono “operazione militare speciale”. Ma l’ultima ‘denuncia’ dell’ex vice primo ministro, a capo dell’industria della difesa dal 2011 al 2018, ha del clamoroso.

Tramite i suoi canali social, in cui è particolarmente attivo dallo scoppiare del conflitto nel rilanciare la propaganda del Cremlino sulla guerra e sulla “denazificazione” dell’Ucraina, ha accusato il governo di Kiev di aver sviluppato “armi etniche”.

Secondo Rogozin gli scienziati militari russi possono dimostrare come l’Ucraina sia stata finanziata dagli Stati Uniti per lo sviluppo di “armi tecniche” al fine di rendere sterili le donne russe, dare ai russi allergie ai loro cibi tradizionali e sterminarli con malattie.

Nel messaggio condiviso su Telegram Rogozin scrive che “lo scopo di questi esperimenti condotti dal Pentagono utilizzando biomateriali ottenuti da soggetti slavi in Ucraina… è quello di sviluppare ‘armi etniche’ contro la popolazione russa”.

Armi che secondo Rogozin “colpiscono sia la funzione riproduttiva delle donne di una particolare etnia che il sistema immunitario generale di una particolare etnia, causando allergie, intolleranza ai cibi tradizionali ed esposizione alle malattie, portando all’indebolimento dell’immunità di una nazione e alla sua estinzione senza l’impatto della guerra”.

Dichiarazioni che sposano in pieno una “pseudoscienza” inesistente nei fatti e  che pericolosamente buttano nel ‘calderone’ della propaganda russa un termine e un concetto, quello di etnia, che può anticipare una pericolosa deriva del conflitto.

I ‘precedenti’ di Rogozin

Ma l’opera di disinformazione del capo dell’Agenzia aerospaziale della federazione russa è costante e aveva in un caso coinvolto anche l’Italia. Su Twitter soltanto pochi giorni fa Rogozin aveva pubblicato un tweet in italiano: “Ucraina ed Europa? “Rifugiato” dall’Ucraina spiega agli italiani chi è il capo della casa. Probabilmente i fascisti ucraini vieteranno presto agli italiani in Italia di parlare italiano. L’Europa ora l’Ucraina”.

Il direttore di Roscosmo pubblicava quindi un video entrato nelle pagine delle cronache italiana alla fine del mese di ottobre del 2018, un episodio di violenza avvenuto sulla linea Roma-Lido che vedeva protagonisti due cittadini ucraini in stato di ebbrezza che aggredivano un cittadino indiano. Un video pubblicato fuori contesto che è diventato oggetto di propaganda russa.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia