Bombardare un ospedale pediatrico e che ospita anche donne prossime al parto per poi giustificarsi dicendo che all’interno c’erano solo militari ucraini. E’ l’ultima fake lanciata dalla Russia di Vladimir Putin che continua a seminare sangue e vittime innocenti dal 24 febbraio scorso, giorno dell’invasione dell’Ucraina.

La città portuale di Mariupol è in ginocchio. Sono centinaia le vittime civili, secondo il sindaco aggiunto Serhyi Orlov almeno “1.207 pacifici residenti di Mariupol” sono stati uccisi in nove giorni, ovvero da quando la Russia ha iniziato ad attaccare la città che affaccia sul mar d’Azov. Solo nelle ultime 24 ore ben 47 vittime sono state sepolte in una fossa comune ha spiegato il sindaco perché “gli obitori sono pieni e non sappiamo dove seppellire tute queste vittime”. Da giorni, inoltre, i cittadini sono senza acqua, senza riscaldamento, senza elettricità, senza gas e con scorte di cibo in esaurimento. “Fanno sciogliere la neve per bere” ha sottolineato il primo cittadino.

Due giorni fa “per la prima volta dai tempi della seconda guerra mondiale, un bambino è morto disidratato” aveva denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nelle scorse ore invece i russi hanno bombardato l’ospedale per bambini e per la maternità provocando tre morti (tra cui una bambina) e 17 persone ferite tra donne, sanitari e minori.

ZELENSKY: “DONNE E BIMBI LANCIANO MISSILI? E’ GENOCIDIO, EUROPA NON PUO’ NON VEDERE”

Un’azione ingiustificabile. “Sganciare bombe su un ospedale per bambini  e per la maternità è la prova definitiva che ciò che sta accadendo è un genocidio degli ucraini. Europei, non potete dire di non aver visto cosa sta succedendo. Dovete inasprire le sanzioni affinché la Russia non potrà continuare la sua guerra selvaggia”. Parole pronunciate da Zelensky in un video pubblicato su Telegram. Parlando in lingua russa, il leader del paese invaso da Vladimir Putin attacca proprio l’esercito rivale: “Che razza di paese è la Russia se ha paura degli ospedali e delle case di maternità e li distrugge? C’erano dei piccoli nazionalisti lì? Le donne incinte avrebbero sparato missili a Rostov? Qualcuno in quell’ospedale di maternità ha offeso le persone di lingua russa? O stavano de-nazificando l’ospedale?“.

Tornando poi alla lingua ucraina, ha detto: “Europei, ucraini, residenti di Mariupol, dobbiamo unirci nella condanna della Russia per questo crimine che riflette tutto il male che gli invasori ci hanno portato, su tutte le città distrutte… che non avevano mai minacciato la Russia”.

LA FAKE DI MOSCA SU BOMBARDAMENTO OSPEDALE: “C’ERANO SOLO MILITARI”

Nonostante i video girati che mostravano la presenza di pazienti e personale sanitario, Mosca fornisce la sua versione sul bombardamento contro l’ospedale pediatrico e di maternità di Mariupol. Secondo la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova l’Ucraina avrebbe insediato posizioni di combattimento all’interno dello stesso ospedale. Secondo quanto riiferisce la Cnn online, Zakharova ha fatto sapere che “a Mariupol, i battaglioni nazionali ucraini, dopo aver espulso il personale e i pazienti dall’ospedale vi hanno stabilito posizioni di combattimento“. Zakharova ha inoltre affermato che ci sono “numerosi video che confutano i falsi ucraini, confermando che i crimini di Kiev contro i suoi cittadini sono abbondantemente di dominio pubblico”.

 

 

 

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.