Un bambino è morto di sete a Mariupol dopo che i russi hanno “deliberatamente tagliato i rifornimenti di acqua e cibo oltre all’elettricità“. E’ l’accusa pesantissima rivolta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video pubblicato sul canale Telegram in cui denuncia le “torture” delle truppe militari di Mosca nonostante la tregua annunciata per “scopi umanitari”.

“Per la prima volta dai tempi della seconda guerra mondiale, un bambino è morto disidratato” a Mariupol – che conta circa 300mila abitanti – dove la popolazione “è stata circondata e bloccata” dalle forze armate russe sottolinea Zelensky.  Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha accusato l’esercito russo di aver violato il cessate il fuoco a Mariupol, bombardando il corridoio umanitario di Zaporizhzhia che dovrebbe permettere ai civili di lasciare in sicurezza la città meridionale che affaccia sul mar Nero. Bombardamenti, prima della tregua annunciata, anche a Sumy con un bilancio di 21 civili, tra cui 2 bambini, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

Dall’inizio del conflitto sarebbero almeno 41 i minori che hanno perso la vita, stando a quanto riferisce il governo di Kiev.  E’ il dramma della guerra e delle vittime civili, il cui numero aumenta giorno dopo giorno anche se il dato ufficiale, riportato dall’Onu, è assai approssimativo. Secondo le Nazioni Unite infatti le vittime collaterali del conflitto provocato dall’invasione russa il 24 febbraio scorso sono almeno 474, tra cui 29 bambini. I civili feriti sono 861 civili. Secondo l’Onu, tuttavia, le cifre reali potrebbero essere molto piu’ alte, in particolare nei territori controllati dal governo in cui il numero delle vittime non è stato ancora confermato ufficialmente.

“Questo – si legge in una nota dell’Onu- riguarda per esempio le città di Volnovakha, Volnovakha e Izium, dove vi sono notizie che parlano di centinaia di civili uccisi non sono stati inclusi nelle statistiche ufficiali”. Nelle regioni separatiste filo-russe di Donetsk e Luhansk le Nazioni Unite hanno registrato finora 96 persone uccise e 449 ferite. “La maggior parte delle vittime civili sono state provocate dall’uso di armi esplosive, in particolare da bombardamenti con artiglieria pesante, razzi, missili e attacchi aerei”, conclude il comunicato.

In Ucraina ci sono circa 100mila bambini orfani che vivono in 600 istituti sparsi in tutto il paese. Sono rimasti senza mamma e senza papà, perché magari sono morti in un paese dove già da 8 anni in alcune regioni c’è la guerra, o sono stati abbandonati perché magari erano troppo poveri per poterli mantenere. Un dramma nel dramma.

 

 

Redazione

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