“La minaccia della guerra nucleare credo sia un bluff” ma “Putin vuole disintegrare l’Europa” e “Polonia, Moldavia, Georgia e gli Stati Baltici sono a rischio”. Ne è convinto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che in una intervista al giornale tedesco Die Zeit sottolinea “che la minaccia della guerra nucleare credo sia un bluff. Una cosa è essere un assassino, altra cosa è essere un suicida. Si minaccia con le armi nucleari solo quando il resto non funziona”. Ma il rischio di una terza guerra mondiale sarebbe altissimo.

Secondo Zelensky  “anche la Polonia è a rischio” perché “Putin vuole disintegrare l’Europa, esattamente come l’Ucraina”. “Ascoltate quello che dicono i propagandisti russi. Stanno persino predicando anche nelle chiese sulla conquista di altri Stati. Moldavia, Georgia, gli Stati Baltici. Sono sicuro che anche la Polonia sia minacciata. In realtà, l’intero continente è in pericolo finché la Russia è in grado di attaccare un altro Paese” ha ribadito Zelensky.

Appello all’Occidente: “Dal momento che non intende creare una no-fly zone sull’Ucraina, potrebbe darci gli aerei da combattimento ed i sistemi di difesa aerea con cui potremmo mettere in sicurezza i nostri cieli“. Appello accolto parzialmente dal Regno Unito che ha fatto sapere, attraverso il ministro degli Esteri Liz Truss, che fornirà sistemi di difesa aerea all’Ucraina. “Il modo migliore per aiutare a proteggere i cieli è attraverso le armi antiaeree, che ora il Regno Unito fornirà all’Ucraina”, ha detto Truss, che ha incontrato il segretario di Stato americano Antony Blinken a Washington

Zelensky ha poi ha ribadito: “Io sto con la mia gente chi pensava che potessi uscire dal Paese mi ha giudicato male. Sono a Kiev. Non è un segreto. I quaranta milioni di cittadini ucraini lo sanno”.

In una intervista al giornale, sempre tedesco, Bild, il presidente ucraini si dice pronto “a fare alcuni passi” perché “il mio obiettivo è porre fine alla guerra con la Russia. I compromessi si possono fare, ma non devono essere il tradimento del mio paese“. Ma “anche l’altra parte deve essere pronta al compromesso – ha sottolineato – Ecco perché sono chiamati compromessi. Questo è l’unico modo per uscire da questa situazione… Non abbiamo ancora avuto contatti diretti tra i Presidenti. Solo dopo i colloqui diretti tra i due presidenti potremo porre fine a questa guerra”.

Redazione

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