Francia
L’ira del Senatore Malhuret contro Trump: “È un imperatore incendiario circondato da cortigiani. Musk? Un buffone sotto ketamina. Cittadini disarmati”
Un senatore francese è inaspettatamente diventato il punto di riferimento per gli oppositori di Donald Trump. Si tratta di Claude Malhuret, 75 anni, ex presidente di Médecins sans Frontières ed eletto nel dipartimento dell’Allier, passato alla cronaca in queste ore per un discorso infuocato contro il nuovo presidente degli Stati Uniti.
Un intervento di otto minuti che ha attirato l’attenzione globale durante un dibattito sulla sicurezza e la guerra in Ucraina: sottotitolato in inglese e diffuso sui social, è diventato virale con milioni di visualizzazioni, specialmente negli USA. Ed è stato persino tradotto e rilanciato in alcuni estratti dalla CNN.
Un imperatore incendiario circondato da cortigiani
Malhuret non ha usato mezzi termini, dipingendo Trump come un “imperatore incendiario” circondato da “cortigiani sottomessi”. Tra questi c’è anche Elon Musk, “Un buffone sotto ketamina incaricato di epurare la funzione pubblica”. Secondo il senatore, il leader repubblicano ha già causato più danni all’America in un solo mese che nei quattro anni della sua presidenza precedente. A proposito, nel suo intervento, Malhuret ha analizzato il ruolo di Trump nel conflitto in Ucraina e le sue relazioni con Putin, denunciando il progressivo sgretolarsi dello scudo americano e il rischio di abbandono dell’Ucraina, a tutto vantaggio della Russia. “Mai prima d’ora un presidente degli Stati Uniti si era arreso davanti a un nemico. Mai nessuno aveva sostenuto un aggressore contro un alleato”, ha dichiarato con fermezza. Ha poi accusato Trump di aver calpestato la Costituzione, firmato decreti illegali, epurato giudici scomodi, licenziato in massa i vertici militari e indebolito i contropoteri, arrivando anche a mettere le mani sui social network.
Americani disarmati, opposizioni ininfluenti
Ma l’ira di Malhuret è andata anche contro l’opposizione, inerte davanti al Tycoon. “Gli americani si sentono disarmati di fronte a Trump: i Repubblicani, mossi dalla paura di subire ritorsioni, restano in silenzio, anche quando in disaccordo, mentre i Democratici sembrano ancora storditi dalla sconfitta”.
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