Il calendario delle riaperture
L’Italia che riapre, entro un mese tutta Zona Bianca: discoteche aperte con divieto di ballo
Entro un mese l’Italia potrebbe essere tutta Zona Bianca. A partire da Molise, Sardegna e Friuli Venezia Giulia. Queste le previsioni, rilanciate da diversi media, sull’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, che arriverà oggi sulla base del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità. Al momento l’Italia, da lunedì scorso, è interamente Zona Gialla; non era mai successo dall’introduzione del sistema a fasce di rischio lo scorso novembre 2020.
Passa in Zona Bianca chi dopo tre settimane riporta un’incidenza settimanale di 50 nuovi contagi per 100milabitanti. Nessun addio al rispetto del distanziamento fisico e della mascherina, obbligatoria sempre e soprattutto negli spazi chiusi. Niente coprifuoco invece. Dalla settimana prossima si dovrebbe partire dunque con queste tre Regioni, che potrebbero essere seguite il 7 giugno da Abruzzo, Liguria e Veneto, il 14 giugno da Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Umbria, Puglia e provincia di Trento.
Proseguono i dialoghi fitti tra le Regioni e il governo sulle misure e le restrizioni in vigore. Il protocollo prevede l’obbligo “relativo all’utilizzo delle mascherine, al distanziamento per scongiurare gli assembramenti, all’aereazione e alla sanificazione e la necessità di assicurare un attento monitoraggio dell’evoluzione dei contagi nei singoli territori regionali”.
Zona Bianca vuol dire quindi maggiori e anticipate riaperture rispetto alla Zona Gialla. Via libera a sale giochi, centri scommesse, casinò e bingo; riaprono anche parchi tematici e di divertimento; via libera a centri culturali, sociali e ricreativi; ok anche a feste come quelle per cerimonie civili e religiosi con obbligo del Green Pass per gli invitati. Riaprono anche le discoteche ma con divieto di ballare: si potrà ascoltare la musica, mangiare e bere.
La curva dell’epidemia continua a calare intanto: il bollettino di ieri ha riportato 4.147 nuovi contagiati su 243.967 tamponi molecolari e antigenici processati e 171 morti, con un tasso di positività dell’1,7%. Calano i ricoverati e i ricoverati in terapia intensiva.
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