“Se sul Comune di Milano partisse un ragionamento serio e concreto per una candidatura civica, slegata dalle appartenenze partitiche e dalle solide basi liberali, il Partito Liberaldemocratico sarebbe sicuramente interessato”. Sono queste le condizioni poste da Luigi Marattin, deputato e co-fondatore del Partito Liberaldemocratico, che risponde all’appello arrivato, in mattinata, dagli azzurri lombardi di Forza Italia, impegnati in mattinata in una conferenza stampa di commento ai risultati delle comunali in Lombardia.

L’appello alle forze di centro era giunto da parte del coordinatore di Forza Italia in Lombardia, il deputato Alessandro Sorte, e del vicesegretario di Forza Italia, Stefano Benigni, che guardano alle prossime elezioni amministrative del Comune di Milano.

“Dobbiamo mettere in campo un assetto talmente innovativo che sarà anche attrattivo nella proposta politica. Negli ultimi giorni si sta muovendo qualcosa, non mi limito a fare appello solo ad Azione ma a tanti civici che hanno sostenuto Sala e che oggi sono critici”, ha spiegato il coordinatore azzurro, Sorte, rivolgendo il suo appello alle forze centriste. “Dobbiamo trovarci con gli alleati per studiare come presentarci al meglio e con quale assetto”, ha aggiunto Sorte, che ha precisato “siamo convinti che l’alleanza di centrodestra vada allargata anche ai Riformisti, ad Azione, ai liberal democratici di Luigi Marattin, ai progressisti delusi e ai civici della lista Sala“. Per vincere a Milano, conclude Sorte, “serve recuperare l’elettorato che nelle scorse elezioni ha votato per il centrosinistra. Ma c’è molto scontento visto che il centrosinistra ha deluso i milanesi soprattutto sul tema della sicurezza e sul tema anche dell’urbanistica dove ci sono palazzi bloccati e investimenti fermi”.

Un appello che ha subito ricevuto risposta dai Libdem, che per bocca del co-fondatore Marattin si dicono aperti al dialogo, purché si giunga ad una candidatura di estrazione civica, slegata da appartenenze di partito. La palla passa agli azzurri, a questo punto.