La stretta del governo Draghi col super Green paso, la nuova misura anti Covid, non frena il movimento no Green pass. Anche oggi in diverse piazze d’Italia c’è stato il sabato di protesta, arrivato ormai alla diciannovesima ‘edizione’. 

Il tam tam organizzativo, come sempre, è avvenuto sui social: in particolare le chat Telegram sono state utilizzate per mettere in piedi le manifestazioni a Milano, Genova, Torino, Roma, Udine, Bologna, Trento, Bolzano.

FLOP E TENSIONE A MILANO – Si è rivelato un flop il presidio statico contro il passaporto sanitario, l’unico autorizzato, all’Arco della Pace di Milano. Meno di un centinaio i manifestanti no Green pass milanesi che si sono ritrovati intorno alle 16.

“Questa è una piazza dove il popolo può protestare liberamente”, ha detto al microfono un organizzatore. Sul ‘palco’ quindi, come riporta Askanews, è intervenuto Marco Liccione della Variante torinese che ha lamentato l’assenza di una organizzazione necessaria per “portare a Roma un milione di persone” e ha ribadito, raccogliendo qualche applauso, la natura “non violenta” della protesta

Ben diverso il clima in piazza Duomo. Diverse centinaia le persone presenti, con un gruppo che ha anche tentato di dar vita a un corte non autorizzato in via Torino, una delle strade delle shopping più note e frequentante del centro cittadino.

Immediato l’intervento della polizia che si è schierato in tenuta anti sommossa e ha bloccato il gruppo all’inizio della via all’altezza di piazza Duomo. Anche in questa occasione, i manifestanti hanno iniziato a intonare diversi cori al grido di “Libertà libertà” e “Draghi vaff*”.

LA PROTESTA A TRENTO – Altro sabato di protesta no vax e no green pass anche Trento. Poco più di 200 persone si sono radunate in piazza Dante: con i manifestanti anche una delegazione altoatesina della val Pusteria e l’ex comandante degli schützen, Jürgen Wirth Anderlan che ha invitato “a non andare più a lavorare, così facciamo crollare il sistema”.

Folla che però è andata via via crescendo, con persone arrivate da tutto il Trentino Alto Adige, raggiungendo le 2mila persone. Dopo il sit in in piazza Dante, davanti al palazzo della Provincia, la protesta ha preso la forma del corteo che ha paralizzato tutte le strade che portano al centro, già intasate per il flusso turistico verso i mercatini di Natale di piazza Fiera e piazza Cesare Battisti, evitando però di forzare i divieti imposti dalle circolari ministeriali che prevedono il divieto di accesso nelle zone pedonali e commerciali.

 

 

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