Due anni e mezzo di carcere
Oleg Orlov condannato in Russia, il dissidente premio Nobel aveva criticato esercito e guerra in Ucraina: Mosca continua la repressione
La Russia continua la sua repressione delle voci dissidenti. Dopo il purtroppo noto caso di Alexei Navalny, il tribunale di Mosca oggi ha condannato a due anni e mezzo di carcere il dissidente Oleg Orlov, già copresidente della fondazione Memorial vincitrice del premio Nobel per la pace nel 2022. Il 70enne è accusato di “vilipendio reiterato” per aver denunciato l’invasione in Ucraina scatenata da Vladimir Putin e aver screditato l’esercito russo. Il giudice ha dichiarato: “Il tribunale ha stabilito la colpevolezza di Orlov e ordina una condanna a due anni e sei mesi in una colonia penale di regime generale”.
Oleg Orlov, l’articolo finito sotto accusa
A finire sotto la lente delle autorità russe è stato in particolare un articolo dal titolo “Volevano il fascismo in Russia e l’hanno ottenuto”. Un articolo che, sempre secondo l’accusa di Mosca, è stato dettato dalla sua “ostilità contro i valori spirituali, morali e patriottici russi” oltre all’astio per l’esercito russo. “Non mi pento di nulla” ha affermato Orlov prima della sentenza, per lui pentirsi o ammettere una qualche colpevolezza “sarebbe come rinnegare la mia intera vita”.
Chi è Oleg Orlov, il dissidente condannato in Russia
Oleg Orlov è nato nel 1953 da un ingegnere e una filologa. Il suo attivismo nasce da giovane, quando durante la guerra russa in Afghanistan volantinava contro l’offensiva di Mosca. Alla fine degli anni 80, Orlov fonda Memorial, la ong che si pone l’obiettivo di preservare la memoria di milioni di vittime della repressione sovietica in modo da spingere la Russia a non commettere errori e orrori simili. È stato osservatore durante alcuni conflitti scoppiati dopo il crollo dell’Urss, per esempio in Moldavia e in Asia centrale e nel Caucaso. Nel 1995 Orlov si offrì come volontario per prendere il posto di quasi 2000 persone tenute in ostaggio dai separatisti ceceni in un ospedale. Poi nel 2007 un gruppo armato lo prende in ostaggio in Inguscezia, dove insieme ad altri prigionieri fu picchiato e minacciato, prima di essere lasciato sulla neve a piedi nudi.
Copresidente del centro Memorial per i diritti umani, chiuso nel 2022 a pochi giorni dall’invasione dell’Ucraina, Orlov nel 2022 ha ricevuto il premio Nobel per la pace con il Centro ucraino per le libertà civili e al difensore dei diritti umani della Bielorussia Ales Bialiatski. Da quando il Cremlino ha ordinato l’invasione dell’Ucraina, Orlov è stato multato due volte per alcuni picchetti anti-guerra, giudicati “screditanti” nei confronti delle forza armate russe.
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