Come il Portogallo, meglio del Portogallo. Anzi, proprio quando il Portogallo non sarà più la meta sognata dai pensionati in cerca di un rifugio bello e fiscalmente conveniente – a Lisbona hanno annunciato un radicale ripensamento alla tassa di vantaggio per i pensionati stranieri – molti borghi italiani si candidano a diventare destinazione residenziale per la terza e quarta età della vita di pensionati esteri. Per i borghi del Bel Paese ricchi di storia, di arte, di qualità della vita imparagonabile a quella di tutti gli altri borghi della Bell’Europa c’è una opportunità in più, in particolare per i Comuni con meno di 20mila abitanti nell’area del cratere del sisma 2016 e 2009.

La finalità di questa norma è quella di attrarre in Italia pensionati provenienti dall’estero, concedendo loro un’imposta sostitutiva agevolata sui redditi prodotti all’estero. Possono optare per l’imposta sostitutiva forfettaria pari al 7% sui redditi prodotti all’estero (compresi i redditi da pensione estera) le persone fisiche che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia, che non sono state residenti in Italia nei cinque periodi d’imposta precedenti al trasferimento, e provengono da paesi con i quali esistono accordi di cooperazione amministrativa in materia fiscale. Questa aliquota si applica per nove periodi d’imposta consecutivi e solo ai redditi di fonte estera.

Questa possibilità può essere attrattiva per i pensionati che percepiscono redditi da pensione dall’estero, poiché permette loro di usufruire di una tassazione semplificata e ridotta sul reddito estero e di vivere in regioni italiane con un costo della vita relativamente più basso rispetto ad altre zone del paese; e in grado di offrire una qualità della vita – dall’arte all’enogastronomia, dalla natura alla cultura – che non ha confronti. È una importante opportunità per l’Appennino centrale, per contrastare lo spopolamento, per favorire nuovi insediamenti in un territorio che sta diventando più sicuro e più innovativo di tante altre realtà italiane. Un’occasione che si somma alle risorse accese dal programma NextAppennino per rivitalizzare il tessuto socio-economico del territorio ferito dal sisma.

La flat tax al 7% per i pensionati è un’occasione per molti italiani d’origine per riallacciare i propri rapporti con le radici personali e familiari. Solo negli Stati Uniti esiste una vasta comunità di origine italiana che le stime dell’ambasciata italiana quotano in 17,3 milioni di soggetti, ma le principali organizzazioni italo americane (NIAF-National Italian American Foundation e OSDIA-Order Sons and Daughters of Italy in America) valutano che i cittadini statunitensi di origine italiana siano almeno 25 milioni. In particolare, gli italiani iscritti all’AIRE (anagrafe degli italiani residenti all’estero) negli USA sono 307.260 (dati 2022 Istituto italiano di statistica), di questi circa un terzo ha un’età superiore ai 60 anni.

L’Appennino centrale può diventare come la Toscana o il Salento? Non è questa l’ambizione di chi vive il nostro territorio: non ci si prefigge di intercettare il jet set o la crème del turismo internazionale. La proposta è di fatto un’opportunità per chi cerca un luogo migliore dove vivere, potendo godere di una rendita pensionistica che in Italia, nei nostri borghi, può diventare più consistente, anche grazie al vantaggio fiscale. Nei Comuni dell’Appenino centrale non si respira solo il passato, la storia, l’arte, la natura. Si vive ormai in una contemporaneità che offre innovazione, sicurezza, servizi alla persona che sono imprescindibili per chi sceglie la residenza.

Lo strumento della flat tax al 7% è uno strumento per opporsi allo spopolamento di una parte importante del paese. Ovviamente non è l’unica leva esercitata per perseguire questo obiettivo. Fare spazio ai pensionati vuol dire innescare una vivace “longevity economy” che ha bisogno di giovani, per produrre servizi adeguati ai meno giovani. Non a caso proprio per favorire i giovani nell’area del cratere 2016 è stato sottoscritto il protocollo con il ministero del Lavoro per promuovere l’attività degli under 35.

Guido Castelli

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